Roma – “L’elevata frequenza” di Vertici europei sul tema immigrazione dimostra quanto sia ancora difficile arrivare a una posizione comune. Per il sottosegretario agli Affari Ue, Sandro Gozi, “se avessimo già attuato tutte le decisioni prese in autunno non ci sarebbe bisogno di altre riunioni del Consiglio europeo” su questa materia. Tuttavia, riferendo in audizione al Senato sugli esiti del Vertice dello scorso 18 e 19 febbraio, l’esponente delll’esecutivo segnala come in quella sede siano stati fissati due impegni importanti. Quello di “arrivare entro giugno a un accordo sull’istituzione di una Guardia di frontiera europea” e quello di “riformare il sistema di Dublino” sul diritto di asilo.
Su questo secondo aspetto, Gozi ha ricordato che “la Commissione europea dovrà presentare una proposta ad aprile”. Dal canto suo, l’esecutivo italiano sta “lavorando a un documento in cui indicheremo come va modificato” il regolamento sull’asilo, indica il sottosegretario. Pur non anticipandone i contenuti – ma non è un mistero che il punto più indigesto all’Italia è l’obbligo di accoglienza nel primo Paese di approdo – ha garantito che “la proposta italiana verrà avanzata prima che la Commissione presenti la propria”. In questo modo il governo cercherà di influire già nella fase di avvio della revisione, senza aspettare che l’iniziativa promessa dal presidente Jean Claude Juncker e dal commissario per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, sia sottoposta al vaglio dei 28 capi di Stato e di governo.
Nelle conclusioni dello scorso vertice europeo, ha poi sottolineato Gozi, “su proposta del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, è stato inserito l’impegno a salvaguardare l’accordo di Schengen”. Un caposaldo dell’Ue che è messo a rischio da iniziative unilaterali, come quelle dell’Austria che sta ripristinando i controlli alle frontiere, incluse quelle con il nostro Paese.
Il sottosegretario ha garantito che “il governo italiano è in contatto” con quello di Vienna. Ma sul piano di eventuali azioni da intraprendere si affida a Bruxelles. “Abbiamo avuto conferma dalla Commissione che intende esercitare tutte le proprie prerogative per assicurare il rispetto di tutti gli aspetti dell’accordo di Schengen”, ha riferito Gozi, aggiungendo che “sarà la Commissione a valutare se le decisioni prese unilateralmente da un Paese (in questo caso l’Austria, ndr) sono compatibili con le regole di Schengen”.