Roma – Da quando si è insediato l’attuale esecutivo, febbraio 2014, il numero di infrazioni a carico dell’Italia è calato anche in materia ambientale. Sono passate da 35 a 18, mentre le pre-infrazioni sono scese da 53 a 34, con “solo sei nuovi casi avviati nel corso del 2015”. Sono le cifre illustrate dal ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, nel corso di un’audizione alla Camera dei deputati. “Abbiamo chiuso molte procedure ed evitato che se ne aprissero altre di nuove”, ha rivendicato Galletti a margine dell’audizione, “ma abbiamo ancora molta strada da fare sulla depurazione delle acque e sui rifiuti in discarica”.
Proprio su quest’ultimo fronte rimane aperta la procedura per la quale il nostro Paese è stato condannato a una sanzione di 40 milioni di euro ‘una tantum’, più un importo semestrale per ciascuna discarica ancora non a norma (400mila euro se contiene rifiuti pericolosi, 200mila se sono rifiuti normali). Attualmente “sono 155” le discariche da sanare, mentre “originariamente ne avevamo 200”, ha indicato il ministro, sottolineando che per 151 casi “gli enti locali responsabili sono stati già oggetto di diffida” da parte del governo.
L’esecutivo ha intimato loro di attivarsi per mettere a norma le discariche, ed è intenzionato a intervenire “esercitando i poteri sostitutivi”, ha dichiarato il titolare dell’Ambiente. In sostanza vuol dire commissariamento per quelle Regioni che continueranno a mostrare “inerzia”. Un atteggiamento che il governo è determinato a combattere anche “trattenendo dai trasferimenti” gli importi che è costretto a versare all’Ue per le sanzioni. Una soluzione che anche il presidente della commissione ambiente di Montecitorio, Ermete Realacci, trova “giusto, perché è giusto responsabilizzare tutti”.
Galletti si è poi concentrato sul “problema vero”, a suo avviso rappresentato dalla situazione in Campania, che costa al Paese 120mila euro al giorno in virtù di una sanzione che condanna tanto il pregresso – la questione delle ‘ecoballe’ da smaltire – quanto le carenze della gestione ordinaria dei rifiuti. Gestione che, per garantire “l’autosufficienza” della Regione. Secondo il ministro necessita della costruzione di nuovi termovalorizzatori.