Bruxelles – Proteste, scontri, feriti, lancio di lacrimogeni sui migranti. È altissima tensione sul fronte immigrazione in Europa. Tensione che oggi è esplosa in confronto aperto tra profughi e forze dell’ordine in due diverse occasioni. La situazione è degenerata in Macedonia, dove circa 300 migranti iracheni e siriani hanno cercato di forzare il valico di frontiera dalla Grecia, per protestare contro il tetto massimo all’afflusso giornaliero dei rifugiati fissato dalle autorità macedoni. I migranti sono riusciti a forzare il cordone della polizia greca, occupando i binari della ferrovia. Le forze dell’ordine macedoni sono subito intervenute facendo ricorso ai gas lacrimogeni e bombe assordanti ma non hanno effettuato nessun arresto. Poi hanno sigillato di nuovo la barriera metallica buttata giù dai migranti.Almeno 30 persone, compresi un gran numero di bambini, sarebbero rimaste ferite.
La Macedonia si è accodata alla decisione adottata da numerosi governi balcanici di limitare a circa 580 il numero massimo giornaliero di migranti in entrata sul proprio territorio. Le autorità di Skpoje avevano autorizzato questa notte il passaggio di circa 300 persone, per poi richiudere immediatamente la frontiera.
Scontro aperto anche a Calais dove è iniziato lo sgombero della cosiddetta Giungla, la baraccopoli dei migranti sulle sponde della Manica che è diventata la più grande bidonville di Francia. Dopo una mattinata in cui lo sgombero è avvenuto senza particolari intoppi, l’incendio di alcune baracche ha dato il via al lancio di oggetti contro la polizia da parte di migranti e attivisti “no border”. Secondo la prefettura sono state circa 150 le persone coinvolte nella protesta, alla quale la polizia ha risposto con il lancio di lacrimogeni. La parte della bidonville che viene abbattuta ospita dagli 800 ai mille migranti, secondo la prefettura, 3.450 secondo le associazioni per i diritti umani.