Bruxelles – Il trattato di libero scambio tra Unione europea e Canada, il Ceta (Comprehensive Economic and Trade Agreement), procede nel suo cammino verso l’approvazione definitiva. La Commissione ha aggiunto un nuovo tassello al mosaico, raggiungendo con Ottawa un accordo sull’istituzione di un tribunale permanente per la risoluzione di eventuali dispute tra investitori e Stato. L’esecutivo comunitario, così come per l’accordo con il Vietnam e come per quello con gli Usa, il Ttip, sta cercando di placare le proteste di cittadini e Ong contro l’Isds, i famigerati arbitrati privati, ritenuti troppo sbilanciati nei confronti delle multinazionali.
“Sono felice di questo risultato, ora il Ceta fa proprio il nostro nuovo approccio sugli investimenti e la risoluzione delle controversie”, ha affermato la commissaria al Commercio Cecilia Malmström. Il sistema, ha spiegato, funzionerà “come un tribunale internazionale”, e questi cambiamenti rispetto al vecchio Isds (“che è morto” ha ribadito per l’ennesima volta) “faranno in modo che i cittadini possano fidarsi del fatto che ci saranno sentenze eque e oggettive”. Il tribunale sarà composto non più da giudici scelti di volta in volta da le parti in causa (investitori e Stato), ma in maniera permanente da Ue e Canada. Questi giudici verranno assegnati con un sorteggio ad ogni eventuale caso e a loro sarà vietato lavorare come avvocati o esperti in qualsiasi altro caso di dispute per evitare conflitti d’interesse. Sarà previsto anche un tribunale di appello, al quale potranno rivolgersi entrambe le parti, allo scopo di provare a correggere eventuali errori del processo e per evitare abusi nei ricorsi a questo strumento sarà sancito il principio che il perdente dovrà pagare le spese. “Le finalità saranno molto limitate”, e il tribunale “interverrà solo in casi di discriminazione, espropriazione, nazionalizzazione o mancato rilascio di una licenza a un’azienda straniera”, ma “non verrà toccata la prerogativa degli Stati di legiferare in protezione dei propri cittadini”, ha assicurato Malmström.
La Commissione ora farà un check legale finale sul testo del Ceta prima di mandare l’accordo a Consiglio e Parlamento Ue per l’approvazione definitiva che potrebbe dover anche passare da un’approvazione in ogni Stato membro se il Consiglio sceglierà la formula del cosiddetto “accordo misto”.
Il Ceta eliminerà il 99% dei dazi doganali, porrà fine alle limitazioni nell’accesso agli appalti pubblici per le aziende di entrambi i lati dell’Atlantico e aprirà il mercato dei servizi. L’Ue ha anche ottenuto il riconoscimento di 145 Igp in Canada, tra cui quello del Prosciutto di Parma. Ong e ambientalisti temono, come nel caso del Ttip, che questo accordo possa portare a un abbassamento dei diritti degli europei e all’ingresso facilitato nel nostro mercato di prodotti come le carni con ormoni o Ogm.