Bruxelles – L’arresto in Turchia di due giornalisti del principale quotidiano anti-Erdogan costituiva una “violazione” del loro “diritto alla libertà personale e alla sicurezza”. Con queste motivazioni la Corte costituzionale di Ankara ha ordinato la scarcerazione di Can Dundar ed Erdem Gul, i due giornalisti del quotidiano di opposizione turca Cumhuriyet, in carcere da circa tre mesi con l’accusa di spionaggio, divulgazione di segreti di Stato e tentativo di colpo di Stato in Turchia, dopo avere rivelato la vicenda del camion dell’intelligence turca fermato con un carico di armi mentre era in procinto di attraversare la frontiera con la Siria. Una sentenza “storica” l’ha definita il direttore di Cumhuriyet, Can Dundar.
“Scusateci per avervi fatto attendere così a lungo”, ha detto Dundar alla folla che si è radunata per accogliere la loro scarcerazione. “Sapete, il 26 febbraio è il compleanno del presidente Erdogan e siamo contenti di festeggiarlo con questa scarcerazione, volevamo fargli un regalo”, ha provocato. I due giornalisti hanno auspicato che questa soluzione storica venga ora “applicata per tutti i giornalisti, per la libertà di stampa e di espressione” nel Paese e hanno assicurato: “Continueremo a difenderci a voce ancora più alta”.
Le autorità di Ankara rimproverano ai due giornalisti di Cumhuriyet la diffusione di un articolo e di un video sull’intercettazione di militari turchi nel gennaio 2014 alla frontiera siriana, mentre questi erano a bordo di mezzi dei servizi segreti locali, mentre trasportavano armi destinate ai ribelli islamisti siriani. Il loro arresto, ordinato dal tribunale di Istanbul lo scorso 26 novembre, ha scatenato un’ondata di proteste in Turchia e all’estero. “La prima buona notizia dalla Turchia da un po’”, commenta su Twitter la co-presidente dei Verdi europei, Monica Frassoni, che si trova in questi giorni ad Ankara e che solo ieri aveva protestato davanti al carcere turco chiedendo la scarcerazione dei due giornalisti.