Bruxelles – Dopo la riunione sull’immigrazione tenutasi ieri a Vienna con i paesi balcanici, dalla quale Atene era stata esclusa il governo greco ha richiamato l’ambasciatore a Vienna Chryssoula Aliferi, annuncia oggi il ministero degli Esteri di Atene. Il ministro Nikos Kotzias deciso di richiamare Aliferi per “consultazioni tese a salvaguardare le relazioni amichevoli tra i popoli e gli stati di Grecia e Austria”.
La nota diffusa alla stampa è durissima verso il governo di Vienna, accusato di violare i principi fondanti dell’Unione e anche la storia del Novecento. “E’ chiaro che i maggiori problemi dell’Unione europea non possono essere confrontati con pensieri, atteggiamenti e iniziative extra istituzionale che hanno le loro radici nel 19° secolo, e né possono le decisioni dei capi di Stato essere soppiantate da direttive di direttori di polizia. Questo è un grave problema per la democrazia. Si sottolinea la necessità che l’Unione europea sia protetta da chi ignora la storia”, dice una nota del ministero.
“Iniziative unilaterali per risolvere la crisi dei rifugiati, insieme con le violazioni del diritto internazionale e l’acquis europeo da parte degli Stati membri dell’UE, sono pratiche che possono minare le fondamenta e il processo di integrazione europea – continua la nota -. La responsabilità per affrontare la crisi della migrazione e dei rifugiati non può pesare su un solo paese. Il buon senso impone che un efficace trattamento di questo problema complesso sia disciplinato dai principi di solidarietà e di equa ripartizione degli oneri. La Grecia sta lavorando in questa direzione”.