Bruxelles – Il Parlamento europeo dice sì alla proposta della Commissione europea di aumentare per il periodo 2016-2017 le importazioni senza dazi dalla Tunisia di olio d’oliva, ma pone alcune condizioni sulla durata del provvedimento, approvando due modifiche al testo che faranno continuare le trattative e rimanderanno il via libera definitivo. Bocciato l’emendamento di Salvatore Cicu di Forza Italia, che chiedeva di rigettare la proposta della Commissione nel suo intero, e anche quello del Movimento 5 Stelle, che voleva eliminare il 2017 dall’accordo, dimezzandone così la portata. “Purtroppo l’emendamento che abbiamo presentato per il rigetto della proposta non è stato approvato”, ha affermato il presidente della commissione Ambiente Giovanni La Via, secondo cui “stiamo aprendo il mercato, sia pure in misura limitata, per una causa giusta, che è quella dello sviluppo della Tunisia e della riduzione dei flussi migratori. Ma è lo strumento ad essere profondamente sbagliato e va rivisto”.
Sostenere la democrazia in Tunisia – Le importazioni “duty-free” al momento sono di 57.700 tonnellate all’anno, a cui si aggiungeranno altre 70mila tonnellate, 35mila nel 2016 e altrettante nel 2017. Il senso della proposta della Commissione è quello di sostenere il Paese nella suo difficile cammino verso la democrazia piena in risposta agli attacchi terroristici che lo hanno colpito. “La Tunisia è stata il bersaglio di attacchi terroristici proprio perché è sulla strada per il consolidamento della propria democrazia”, per questo “dobbiamo aiutarla con misure concrete che promuovano subito la sua economia”, ha affermato la relatrice per l’Aula Marielle de Sarnez (Alde).
Gli emendamenti approvati – Durante la votazione sono stati approvati due emendamenti, uno del Movimento 5 Stelle che chiede di precisare che la modifica delle quote di import senza dazi riguarderà solo ed esclusivamente l’olio di oliva tunisino, e un altro ‘italo-spagnolo’ che afferma non dovrà esserci alcuna possibilità di proroga del provvedimento dopo il 2017. Al termine della votazione degli emendamenti uno dei relatori, Bernd Lange, ha chiesto di non procedere con l’approvazione del testo in prima lettura, una scelta puramente procedurale che serve a risparmiare tempo e ad aprire immediatamente le trattative con Consiglio e Commissione per trovare un compromesso finale ed evitare di andare così in seconda lettura, e allungare i tempi dell’approvazione finale. “Sono misure urgenti a sostegno della Tunisia, e per questo dobbiamo trovare subito una soluzione”, ha affermato Lange.
De Castro: “Non si può mettere a rischio il settore” – “L’esito del voto di oggi non deve essere letto come una mancanza di attenzione alle richieste di un Paese a noi prossimo duramente colpito dal terrorismo, ma come la consapevolezza che non possiamo mettere a rischio il già fragile settore olivicolo europeo senza peraltro essere sicuri dei veri beneficiari delle misure che erano state previste”, ha dichiarato Paolo De Castro, coordinatore per il gruppo S&D in commissione Agricoltura.
Movimento 5 Stelle: “La partita è riaperta” – Esultano anche i 5 Stelle che rivendicano che il rinvio del voto finale è stato dovuto anche all’approvazione del loro emendamento. “Grazie alla nostra battaglia politica la partita è riaperta”, scrivono in una nota in cui attaccano “alcuni esponenti del Partito Democratico che adesso cantano vittoria”, e che invece “dovrebbero ricordarsi il voto a favore dei suoi esponenti in commissione Commercio Internazionale”. I 5 Stelle hanno ottenuto anche un incontro con l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, per discutere della questione. “I due emendamenti, co-firmati da circa 60 deputati di varie delegazioni nazionali e gruppi politici, rispecchiano quella che era stata la posizione della commissione Agricoltura”, e “il Movimento 5 Stelle poco prima del voto, si è impegnato a supportare queste importanti modifiche, dimostrando come una collaborazione tra tutti i gruppi su temi di interesse comune per i nostri produttori possa portare risultati molto positivi”, precisa De Castro.
Coldiretti: “Un errore togliere i dazi” – “Dopo che nel 2015 in Italia sono aumentate del 481% le importazioni dell’olio di oliva della Tunisia per un totale di oltre 90 milioni di chili è un errore l’accesso temporaneo supplementare sul mercato dell’Unione di 35mila tonnellate di olio d’oliva tunisino a dazio zero, per il 2016 e 2017”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo, citando dati Istat relativi ai primi 11 mesi del 2015.
Le importazioni di olio della Tunisia – Nel 2014/2015, le importazioni di olio d’oliva tunisino verso l’Ue hanno sono state di 145.200 tonnellate (compresi i volumi soggetti al duty free e le importazioni normali). Nel 2013/2014, sono state 32.000 tonnellate, e nel 2012/2013 111.400 tonnellate. Per il 2016/2017 la quota extra di 35.000 tonnellate a dazio zero si applicherebbe una volta che la normale quota annuale di 57.700 che è fissa sia esaurita, mantenendo quindi le importazioni di olio d’oliva all’interno dell’attuale volume.
Italia fra i maggiori importatori – Fra i paesi Ue, l’Italia è uno dei maggiori importatori di olio d’oliva, come confermano sia i dati per il periodo 2014/2015, sia le stime per il2015/2016. In particolare, le stime sulla produzione nazionale di olio d’oliva per il 2015/2016 parlano di 445.000 tonnellate, a fronte di un consumo stimato, per lo stesso periodo, di 592.794.