Bruxelles – La Commissione europea sta compiendo passi ulteriori nelle procedure di infrazione avviate nei confronti di Austria, Cipro, Germania e Polonia motivate dal fatto che le loro norme nazionali prevedono ostacoli eccessivi e ingiustificati nel settore dei servizi professionali.
Nonostante gli scambi avvenuti con i quattro Stati membri, la Commissione continua a ritenere che le prescrizioni imposte ad alcuni prestatori di servizi in tali Stati membri siano in contrasto con la direttiva sui servizi. L’iniziativa della Commissione riguarda diversi punti della direttiva, che comprendono le figure professionali degli architetti, ingegneri, consulenti e altro.
La richiesta è stata inviata dalla Bruxelles all’Austria, a Cipro, alla Germania e alla Polonia sotto forma di parere motivato. Gli Stati membri hanno ora due mesi di tempo per comunicare alla Commissione le misure adottate per porre rimedio a tale situazione. In caso contrario, l’esecutivo può decidere di deferire gli Stati alla Corte di giustizia dell’Ue.