Bruxelles – L’Europa celebra Aldo Moro. Il Parlamento europeo ha dedicato nella sua sede di Bruxelles una sala al leader della Democrazia Cristiana ucciso dalle brigate rosse. Il presidente Martin Schulz ha reso onore a quello che ha definito “un esempio di alta politica, in Italia e in Europa”, un uomo la cui “filosofia politica, unita al suo rispetto del pluralismo, alla ricerca del dialogo, e al rafforzamento delle istituzioni, sono un’eredità che egli ha lasciato all’Italia e all’Unione, e che dobbiamo difendere in questo periodo di grande difficoltà per il progetto europeo”.
A spendere parole di lustro per Moro anche il vice presidente vicario dell’Aula Antonio Tajani, secondo cui “se la memoria è strumento del presente, ricordare Aldo Moro significa esaltarne la fede nell’essere europei come destino, l’adesione della politica alla vocazione dei cittadini europei verso una maggiore integrazione, e l’apporto alla costruzione dell’Europa come protagonista della politica internazionale”. Tajani ha poi sottolineato come sia stata fondamentale, nella storia europea, la decisione di elezioni a suffragio universale diretta del Parlamento europeo, sotto la presidenza Moro del Consiglio europeo nel 1975.
Al dibattito, a cui era presente anche il ministro della Cultura, Dario Franceschini, sono intervenuti con un video messaggio anche il presidente della Repubblica, Sergio Matttarella, e quello del Senato, Pietro Grasso. “La memoria di Moro non può essere confinata ai drammatici giorni del suo sequestro. Oggi è necessario sapersi confrontare in modo pieno con il pensiero, l’iniziativa politica, la tensione morale, le strategie di dialogo dell’esponente democratico – cristiano”, ha chiesto Mattarella. “L’Europa – ha continuato il presidente – rappresenta un crocevia decisivo nel disegno di Aldo Moro. Riteneva, come disse nel suo ultimo intervento alla Camera, che ‘la visione europeista’ fosse ‘connaturale al popolo italiano’ e pensava all’Europa unita come fattore di equilibrio internazionale e come motore di cooperazione, di solidarietà, di pace”.
Per il vice presidente del Parlamento europeo David Sassoli Moro “è stato un leader europeo che non ha mai smesso di credere nel dialogo tra le diverse culture. Come presidente del Consiglio e ministro degli Esteri italiano ha gestito momenti cruciali per il consolidamento del progetto comunitario, proprio quando spinte centrifughe ne mettevano in discussione l’esistenza stessa”.