Bruxelles – Esclude la Grecia, attacca la Germania, ignora le critiche della Commissione europea. L’Austria mantiene la linea dura sulla gestione della crisi dei rifugiati e aumenta la tensione tra gli Stati europei. Lo scontro è particolarmente acceso con Atene, che è stata esclusa dal summit organizzato per oggi da Vienna con nove Paesi dei Balcani occidentali. Una decisione “unilaterale e non amichevole” l’ha definita Atene, lamentando la volontà austriaca di “accelerare in nostra assenza decisioni che ci riguardano direttamente”. Ma Vienna non è disposta a ripensarci. La Grecia “non ha chiaramente espresso interesse nel ridurre il flusso dei migrannti e invece vuole continuare a lasciarli passare” verso la Macedonia, da cui continuano il loro cammino verso il nord, ha spiegato il ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz. Il meeting è stato programmato nel “formato regolare” ribadisce anche il ministro degli Interni, Karl-Heinz Grundboeck.
Vienna intanto apre un altro fronte di scontro anche con la Germania la cui politica sui rifugiati Viene definita “contraddittoria”. “La Germania deve decidere quale numero è accettabile per loro”, ha dichiarato il il cancelliere tedesco, Werner Faymann dopo le critiche di Berlino sul tetto massimo di rifugiati da accogliere introdotto da Vienna. Faymann ha anche chiesto un “trattamento rispettoso delle decisioni politiche dell’Austria”.
Vienna, che lo scorso hanno ha accolto circa 80mila richiedenti asilo e ne ha lasciati passare dieci volte tanti, la scorsa settimana ha deciso di limitare l’accoglienza a 80 rifugiati al giorno e ha chiarito che solo 3.200 migranti potranno transitare. Una mossa duramente criticata dalla Commissione europea e anche da Berlino. Secondo il ministro dell’Interno tedesco, Thomas de Maiziere si tratta di un comportamento “inaccettabile” che mette “un peso extra sulle spalle della Germania”. Ma per Faymann si tratta di una “posizione senza senso” visto che Berlino accetta che altri Stati, a partire dalla Grecia, lascino passare i migranti. “Fino a che i migranti arrivano in Austria, la Germania guarda da un altra parte. Una volta che sono in Austria vuole cominciare a dare consigli. Di questo tipo di consigli possiamo fare a meno”, ha tagliato corto il cancelliere austriaco.
Ma l’Austria ne ha anche per l’Ue, sostenendo che il “piano B”che il Paese sta mettendo in atto è dovuto al fatto che “il piano A dell’Europa ancora non si vede”.