Bruxelles – Precipita la situazione politica in Ucraina. Se il governo pro-europeo di Arsenij Yatseniuk era in evidente crisi già dalle dimissioni del ministro dell’Economia Alvaras Abromavicius che ha lasciato accusando il sistema di corruzione dilagante, a peggiorare notevolmente la situazione ci ha pensato Petro Poroshenko. Il presidente ucraino, senza troppi giri di parole, ha chiesto al governo di rassegnare le dimissioni. “Il Consiglio dei ministri ha fatto degli sforzi per salvare il Paese, stabilizzare la situazione economica e salvare le riforme”, ha riconosciuto, ma “la società ha chiaramente deciso che il numero degli errori ha superato il numero dei risultati e sta perdendo fiducia. E non è chiaro che le riforme possono essere implementate con successo soltanto se il governo gode del supporto dei cittadini?”, ha chiesto Poroshenko. La risposta è chiara: “La terapia non è abbastanza per riguadagnare fiducia, ora serve la chirurgia”. Fuori dalla metafora: “Il momento per un rinnovamento parziale del consiglio dei ministri è stato perso, se ne è parlato fino alla nausea. La richiesta per un completo riavvio del governo è già ovvia. Il primo ministro ha l’opportunità di scegliere il modo migliore per mettere in atto questa richiesta”, ha lasciato poche speranze Poroshenko.
E la Rada, il Parlamento dell’Ucraina, si è immediatamente mossa per tradurre le parole del presidente in fatti. Il maggiore partito del Paese ha chiesto di tenere un voto di sfiducia al governo, da mettere in agenda già oggi, subito dopo il voto già in programma dell’Aula sulla revisione dell’attività svolta dal governo nel 2015. Il voto sfavorevole dei parlamentari che hanno giudicato come insoddisfacente l’attività dell’esecutivo lo scorso anno aveva fatto immaginare il peggio e invece il governo Yatseniuk è sorprendentemente sopravvissuto al voto di sfiducia dell’Aula, seppure per una trentina di voti appena.
La tensione rimane comunque alle stelle in Ucraina con il 70% dei cittadini che, secondo i sondaggi, sono favorevoli alle dimissioni del governo. Durante i lavori del Parlamento centinaia di persone sono scese in piazza con cartelli e striscioni per chiedere le dimissioni dell’esecutivo.
Ancora non è chiaro quali siano le intenzioni del governo. “Accetteremo qualsiasi decisione di questo parlamento”, ha detto in Aula Yatseniuk poco prima del voto, chiedendo “al Parlamento, al presidente e alla classe politica responsabile di proseguire sul cammino delle riforme”. Resta da vedere se dopo l’atto di pubblica sfiducia di Poroshenko e di buona parte della popolazione, il premier voglia continuare a tentare di farlo in prima persona.