Bruxelles – In arrivo un Corpo medico europeo, secondo quanto annunciato la Commissione Ue in un comunicato di oggi. Memore delle difficoltà incontrate per fronteggiare il dilagare dell’Ebola, l’Unione ha deciso di far fronte a future emergenze sanitarie prima che esse divengano conclamate, mobilitando il prima possibile équipe di medici e operatori sanitari e mettendo a disposizione attrezzature mediche adeguate.
“Lo scopo del corpo medico europeo è permettere all’Ue di reagire alle crisi sanitarie molto più rapidamente e con maggiore efficienza” ha dichiarato il commissario europeo per gli Aiuti umanitari e la Gestione delle crisi Christos Stylianides, che ha aggiunto: “Dobbiamo trarre insegnamento dalla risposta all’Ebola, in cui la mobilitazione delle squadre mediche è stata una delle maggiori difficoltà”. Stylianides ha poi ringraziato gli Stati membri che hanno già contribuito alla creazione del reparto, esortando altri Paesi a partecipare “in modo che l’Ue possa far fronte a bisogni crescenti e possa pianificare e preparare meglio i suoi interventi prima dello scoppio di un’emergenza”.
Anche il Commissario per la salute e la sicurezza alimentare Vytenis Andriukaitis è intervenuto per commentare il lancio del corpo, spiegando che “la globalizzazione, la grande diffusione dei viaggi, il riscaldamento globale” insieme al fatto che “miliardi di persone vivono in povertà, senza assistenza sanitaria, servizi igienico-sanitari e di igiene” favoriscono “le condizioni ideali per i virus di diffondersi” causando così lo “sviluppo delle pandemie”. “Per combattere tale crisi sanitarie – ha aggiunto Andriukaitis – abbiamo bisogno di squadre multisettoriali, con le giuste competenze, sul posto, che lavorino insieme”. “Questo – ha concluso il commissario per la Salute – è il motivo per cui stiamo lanciando corpo medico europeo”.
Del reparto europeo potrebbero entrare a far parte squadre mediche d’emergenza, esperti in materia di sanità pubblica e di coordinamento sanitario, mentre tra le dotazioni previste vi sono laboratori di biosicurezza mobili, aeromobili per l’evacuazione medica e squadre di supporto logistico. Il corpo medico europeo s’iscrive nel quadro della nuova capacità europea di reazione alle emergenze (chiamata anche “pool volontario”) del meccanismo di protezione civile dell’Unione europea. I paesi che hanno già messo in campo squadre e attrezzature da destinare al pool sono Belgio, Repubblica ceca, Finlandia, Francia, Lussemburgo, Germania, Spagna, Svezia e Paesi Bassi.