Bruxelles – Il fragile accordo per la cessazione delle ostilità raggiunto a Monaco fa acqua da tutte le parti ma questo “non è un motivo per cambiare strategia”. Questo è il momento in cui tutti “devono attenersi agli impegni”, soprattutto quello di “cessare le ostilità verso tutti i target che non siano Daesh e al Nusra”. A fare il punto sulla complicatissima situazione in Siria è l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Unione europea, Federica Mogherini, al termine della riunione dei ministri degli Esteri Ue a Bruxelles. Il piano concordato la scorsa settimana dal Gruppo di sostegno per la Siria, prendono atto i capi della diplomazia europea, non sta funzionando, come dimostrano i raid aerei su 2 scuole e 5 ospedali che hanno causato la morte di 50 persone. Tra le strutture colpite anche un ospedale di Medici senza frontiere nel nord del Paese in cui sono morte di nove persone, compreso un neonato. Un episodio “inaccettabile”, lo definisce Mogherini, assicurando che l’Ue continuerà “a fare pressione su tutti perché siano rispettate le basi dei principi umanitari” e sottolineando che tutti i ministri europei concordano sull’importanza della “protezione dei civili e della sicurezza delle infrastrutture mediche e delle ong umanitarie”.
UPDATE #Syria: At least 7 killed & 8 missing in the MSF-supported hospital attack in #Idlib https://t.co/FXTjNmAw8h pic.twitter.com/8IZREgifvE
— MSF International (@MSF) February 15, 2016
A suscitare preoccupazione è soprattutto l’atteggiamento di Russia e Turchia, che stanno continuando i raid nonostante l’accordo sulla cessazione delle ostilità. “La posizione dell’Ue è molto chiara su questo e non è solo dell’Ue ma di tutti noi, inclusa Turchia e Russia” sottolinea Mogherini, ricordando che anche Mosca e Ankara appartengono al gruppo di sostengo alla Siria che venerdì ha concordano la fine di qualsiasi azione contro obiettivi che non siano Daesh e al Nusra.. “Questa è la decisione presa e questo è quello che deve essere fatto”, esorta Mogherini, secondo cui “se non facciamo passi coerenti con quanto deciso la guerre in Siria non finirà”. Nonostante le tensioni, Mogherini smentisce comunque le affermazioni del premier russo, Dmitri Medvedev, che ha parlato di un clima da guerra fredda tra Mosca e l’Occidente.
L’Unione europea, riporta anche Mogherini dopo la riunione dei ministri, vuole avere un ruolo importante sul versante degli aiuti umanitari in Siria. D’altra parte, ricorda l’Alto rappresentante, “l’Ue insieme ai Paesi membri è il principale donatore di fondi per la Siria”. Per questo nelle “prossime settimane” l’Unione europea aprirà un ufficio a Damasco per la distribuzione degli aiuti umanitari, annuncia Mogherini, precisando che la decisione è stata presa “naturalmente d’accordo” con il regime di Assad.