Roma – Fare sistema coordinandosi e condividendo le informazioni. È stato questo il punto focale dell’intervento del sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi al convegno organizzato a Roma dall’Istituto per la Competitività I-Com su “Fare sistema in un’Europa a 28”.
Secondo Gozi è necessario “fare sistema per portare avanti l’interesse nazionale, senza tabù. E fare sistema significa lavoro costante di coordinamento, come ad esempio facciamo negli incontri mensili con tutta la delegazione italiana al Parlamento europeo, non solo quella del Pd”. Il sottosegretario ha spiegato che è “di fondamentale importanza parlare con tutti, al di là dei gruppi, e intervenire sui dossier per tempo, prima che le proposte escano”. In ambito parlamentare è poi necessaria una azione di presentazione e difesa delle posizioni italiane anche con relatori e presidenti di commissione e gruppi di altri paesi al Parlamento europeo, ha spiegato Gozi.
Il livello nazionale e quello europeo devono poi andare di pari passo, ovviamente. “A livello nazionale – ha insistito il sottosegretario – significa condividere le informazioni. A livello europeo significa condividere obiettivi, cosa in questo momento difficile, ma dalla quale dipende la sopravvivenza del progetto europeo”. Bisogna avere sempre chiaro e sempre presente che “la politica europea è politica interna e viceversa”, ha sottolineato Gozi.
Infine, ha concluso il sottosegretario, “bisogna fare sistema per recuperare generazioni che da un lato sono nate europee ma dall’altro sono già deluse o disaffezionate”.