Bruxelles – I vantaggi derivanti da un modello economico circolare sono enormi, ma le sfide da affrontare per arrivarci sono ancora tante. È il messaggio che l’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha voluto trasmettere attraverso le 42 pagine del suo ultimo report, intitolato “Circular economy in Europe – Developing the knowledge base”.
L’economia circolare potrebbe portare benefici “considerevoli” all’Ue, “riducendo la pressione ambientale in Europa, andando al di là e minimizzando l’alta (e in aumento) dipendenza del continente dalle importazioni, cosa che potrebbe diventare potenzialmente vitale, se consideriamo che è in crescita lo sviluppo e la concorrenza internazionale di altre regioni per l’accesso alle risorse”, si legge nel report.
“Le strategie per l’economia circolare potrebbero anche risultare utili per un risparmio considerevole dei costi, aumentando la competitività dell’industria europea e fornendo allo stesso tempo benefici in termini di opportunità di lavoro”, continua l’Eea. Ma, scrivono gli esperti, l’Ue non può permettersi di lasciare indietro qualche settore nella transizione verso un modello più “verde”: governi, imprese, mondo della finanza, società civile e cittadini devono essere coinvolti nel processo e collaborare.
“In parallelo con il bisogno di aumentare la conoscenza riguardo all’economia circolare – aggiunge l’Agenzia nel documento – sarà importante anche tracciare i progressi e identificare dov’è necessario lavorare di più per raggiungere il cambiamento. Alcuni indicatori esistenti sono già utili, ma ne serviranno altri per aiutare lo sviluppo di politiche di supporto flessibili”.
Il report è il primo di una nuova serie di pubblicazioni che l’Eea ha deciso di dedicare all’economia circolare nel corso dei prossimi anni.