Brexit – I negoziati sulla Brexit sono arrivati a un “momento critico” in cui “il rischio di rottura è reale” e va “maneggiato con cura” perché “quello che è rotto non può essere aggiustato”. L’avvertimento arriva dal presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, dopo il primo giorno del suo pellegrinaggio in giro per l’Europa alla ricerca di un accordo sulle riforme chieste da David Cameron che oggi lo ha portato a incontrare il premier romeno, Klaus Iohannis, il presidente francese, Francois Hollande e lo stesso premier britannico. “È giunto il momento che cominciamo ad ascoltare gli argomenti degli altri, piuttosto che i nostri”, chiede a fine giornata il presidente del Consiglio europeo, ammettendo che “è normale che nei negoziati le posizioni si irrigidiscano quando si arriva al momento cruciale”, ma chiarendo che “il processo è molto fragile” e “il rischio di rottura è reale”.
“Ci sono ancora una serie di questioni politiche in sospeso su cui dobbiamo trovare un accordo”, tira le somme Tusk, citando in particolare la futura modifica dei trattati, la richiesta di maggiori tutele per i Paesi fuori dall’area euro, il meccanismo di salvaguardia per limitare i benefit sociali dei cittadini degli altri Stati Ue e la nozione di un’Europa sempre più stretta. “In Romania come in altri Paesi Ue, il tema dei benefit sociali continua ad essere il più difficile”, sottolinea Tusk, assicurando però che quello proposto “è equa e bilanciata”. Il meccanismo proposto “non è disegnato per applicarsi ai cittadini Ue attualmente nel Regno Unito”, ricorda Tusk, e “protegge la libertà di movimento, pur aiutando il Regno Unito ad affrontare le sue preoccupazioni sul proprio specifico sistema di benefit”.
I negoziati con Londra sono “difficili ma enormemente importanti”, sottolinea Tusk che domani incontrerà per affrontare la questione anche il premier greco, Alexis Tsipras, il primo ministro della Repubblica Ceca, Bohuslav Sobotka e la cancelliera tedesca, Angela Merkel. Sulla questione Brexit “solo i cittadini britannici decideranno” ma “in gioco c’è il futuro della nostra Unione europea su cui tutti dobbiamo decidere insieme e su cui non possiamo compromettere le libertà e i valori fondamentali”, conclude Tusk.