Bruxelles – Continua la guerra dell’acciaio tra Bruxelles, Pechino e Mosca. La Commissione ha aperto nuove inchieste antidumping per determinare se le importazioni di tre prodotti dalla Cina hanno violato le regole del mercato internazionale. Si tratta di tubi senza saldatura, lamiere da treno e placche di acciaio laminate a caldo.
Oltre a queste tre nuove indagini, l’esecutivo ha deciso di imporre a partire da oggi dazi antidumping provvisori sulle placche di acciaio laminate a freddo da Cina e Russia. Nell’imporre dei dazi a partire da ora la Commissione ha deciso di intervenire sulla base di un “rischio di danni”, senza aspettare che il danno si materializzi. Si tratta di una azione preventiva precoce, che è un passo eccezionale nei procedimenti di difesa commerciale. La Commissione europea ha deciso di attivare questo strumento dal momento che ha ritenuto che la denuncia presentata dall’industria contenesse elementi di prova sufficienti.
I dazi provvisori sull’acciaio laminato a freddo vanno dal 13,8% al 16% per le società cinesi e dal 19,8% al 26,2% per quelli russi. Grazie ad una precedente registrazione delle importazioni, la Commissione ha anche la possibilità di decidere in un secondo momento di riscuotere i dazi retroattivamente a partire dal dicembre 2015. Al momento i dazi anti-dumping riguardano l’1,38% delle importazioni cinesi, una percentuale comunque bassissima.
Il dumping si ha quando un Paese vende all’estero prodotti a un prezzo più basso di quelli che pratica nel proprio mercato interno, cosa che, se provata, consente di imporre dei dazi alle importazioni. Nel caso della Cina però, che non è considerata un mercato libero, il prezzo viene calcolato in base a quello di Paesi terzi per evitare distorsioni. “Non possiamo permettere che ci sia una concorrenza sleale delle importazioni fatta con prezzi artificialmente bassi per minacciare la nostra industria. Sono determinata a usare tutti i mezzi possibili per assicurare che i nostri partner commerciali rispettino le regole del gioco”, ha assicurato la commissaria al Commercio Cecilia Malmström.
Con le decisioni di oggi, l’Ue ha al momento in atto 37 misure di difesa commerciale sulle importazioni di prodotti siderurgici, e nove indagini sono ancora in corso.