Roma – Mentre il cancelliere austriaco Werner Faymann è in Italia per una visita al premier italiano Matteo Renzi, appare una possibilità sempre più concreta la costruzione di una barriera al Brennero, proprio al confine tra i due Stati. Secondo il quotidiano austriaco, Tiroler Tageszeitung, sarebbero già pronte anche ipotesi concrete che prevederebbero una carreggiata stradale di controllo, contornata da container per la registrazione dei profughi, mentre ci sarebbero dubbi sulla costruzione di una recinzione a causa della conformazione del territorio. Il capo della polizia del land Tirolo, Helmut Tomac ricorda che la decisione di mettere in piedi lo sbarramento spetta al ministero degli Interni di Vienna, tuttavia fornisce indicazioni precise sui tempi di realizzazione: non appena l’ordine dovesse arrivare, basterebbero 8-10 settimane. Segno che la questione viene discussa seriamente. Anche dal ministero interessato, a Vienna, arriva la conferma che il progetto per una gestione di quel tratto di frontiera avanza, senza la precisazione, però, su quando saranno annunciate le misure.
Parlando alla stampa a margine dell’incontro con Renzi, Faymann non ha fatto menzione esplicita alla barriera del Brennero. Tuttavia, ha spiegato che l’Austria si è attivata per “creare di nuovo degli impianti, fisicamente”, e che si sta preparando “per “controllare i confini e creare misure per quanto riguarda il numero di profughi da accettare”. È una mossa che “possiamo fare solo concordandola con i vicini”, ha precisato, aggiungendo che ciò vale sia per il valico tra “Tirolo del Nord e Alto Adige” che “per tutti i nostri valichi di confine”. Anche il ministro degli Esteri austriaco, Sebastian Kurz, nel corso di una visita in Macedonia ha sottolineato che il limite massimo dei 37.500 migranti che l’Austria si è detta disponibile ad accettare sarà raggiunto “entro un mese”. A quel punto Vienna comincerà a fermare i migranti alle proprie frontiere.
Il governatori delle province autonome di Trento, Ugo Rossi, e Bolzano, Arno Kompatscher, insieme con il loro omologo austriaco del Tirolo, Guenther Platter, si oppongono però all’idea di ripristinare la frontiera, sottolineando che “la crisi collegata ai flussi dei migranti non può pregiudicare le conquiste europee raggiunte nell’area dell’Euroregione”. Per questo i tre “esortano i Governi, a Roma e Vienna, al varo di misure mirate” per fronteggiare l’emergenza senza ricorrere alla reintroduzione di barriere. I tre presidenti ne discuteranno ancora lunedì prossimo nel corso di una riunione della giunta del Gect Euregio, l’organismo istituzionale che riunisce le tre regioni alpine. “Da anni siamo impegnati nel collegare più strettamente l’area del Tirolo storico e nel rendere invisibile la frontiera al Brennero”, sostengono, e “la problematica dei profughi non può mettere in discussione questi sforzi”, concludono.