Bruxelles – “L’Ue non può restare passiva quando perdite crescenti di posti di lavoro e chiusure di acciaierie dimostrano che c’è un rischio di collasso significativo e imminente nel settore dell’acciaio”. A lanciare l’allarme sono sette ministri europei responsabili del settore che hanno inviato una lettera alla Commissione Ue. Fra questi c’è anche il ministro dello Sviluppo economico italiano, Federica Guidi, che ha unito la sua voce a quella degli omologhi di Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Lussemburgo e Polonia.
La richiesta a Bruxelles è di fare un “uso pieno e puntuale dell’intera gamma di strumenti” a disposizione della politica commerciale Ue, per evitare di “aspettare che i danni” all’industria siderurgica europea “a causa di pratiche scorrette diventino irreversibili”. In particolare i sei ministri chiedono un’accelerazione sui casi antidumping pendenti, aperture d’ufficio di indagini, aggiornamento degli strumenti di difesa commerciale, attuazione delle misure a sostegno delle industrie energivore e per lo sviluppo delle tecnologie ‘low carbon’.