Bruxelles – Quella dell’inclusione dei richiedenti asilo, sia dal punto di vista europeo che locale, è una sfida difficile. E in questa sfida la comunicazione può avere un ruolo importante. L’accoglienza dei migranti necessita azioni delicate, che devono considerare le complessità delle relazioni tra i cittadini, gli operatori sociali, ed i vari richiedenti asilo, i quali non meritano solo beni di prima necessità, ma anche assistenza legale, informazioni e ascolto. E’ stato questo uno dei temi affrontati durante la conferenza “Welcome in not simple”, organizzata dall’ufficio Ue della Regione Emilia-Romagna.
“Per potere aiutare i migranti bisogna saperli ascoltare” ha detto Michele Cercone, funzionario Dg del settore comunicazione alla commissione europea. Per Cercone “informazioni e comunicazione sono due fattori molto importanti, e spesso i rifugiati ne sono privati; quando i migranti arrivano nel paese di destinazione non sanno quello che gli accadrà, ed è proprio per questo che basano tutto il loro futuro sui contatti che hanno trovato su internet, finendo spesso in situazioni rischiose”. Il funzionario europeo ha continuato sostenendo che “una soluzione al problema potrebbe essere l’utilizzo di video o immagini per i migranti che non hanno una buona conoscenza della lingua parlata nello stato in cui giungono, in modo da orientarli in un nuovo mondo pieno di pericoli, e persone pronte ad approfittarsi di loro”.
“L’integrazione dei richiedenti asilo è la sfida più grande del XXI secolo, e sta mettendo sotto severo esame il lavoro, ma anche il funzionamento, sia delle istituzioni europee che delle associazioni della società civile”, ha affermato Andrea Marchesini Reggiani, presidente di Lai-momo, una cooperativa sociale impegnata nei campi della comunicazione, attraverso l’editoria di riviste come Africa e Mediterraneo, che dal 1992 presenta dossier di approfondimento di temi legati alla cultura, alla storia e alla società dei paesi africani.
Da parte sua Torsten Moritz, segretario esecutivo della Commissione per i migranti in Europa, ha analizzato il problema dei richiedenti asilo sotto il punto di vista europeo, affermando che “Il passo finale dovrebbe essere quello di dipingere i migranti come persone che hanno bisogno di noi, che ci tendono la mano in cerca di aiuto, e non di immigrati che rubano il lavoro che vengono considerati come minacce”. Il segretario esecutivo ha aggiunto che “a livello locale l’argomento migranti è molto pragmatico, ed i cittadini devono vivere ogni giorno questa nuova integrazione ormai necessaria. Importante per il futuro prossimo è quindi stimolare una integrazione, creando ad esempio corsi di lingua per fare in modo che i rifugiati possano comunicare con gli operatori delle Ong, ma anche con i vicini di casa e vivere serenamente nel nuovo ambiente in cui verranno inseriti, perché è vero che ‘Welcome in not simple’, but it’s always possibile”.