Bruxelles – Le autorità turche si stanno impegnando per migliorare le condizioni di vita dei rifugiati all’interno dei campi profughi, ma bisogna fare di più anche per chi vive fuori dalle tendopoli. A chiederlo sono gli eurodeputati della commissione Libertà civili del Parlamento europeo, in visita in Turchia per toccare con mano la situazione nel Paese, dopo l’accordo con cui l’Unione europea si è impegnata a versare ad Ankara tre miliardi di euro per contribuire all’accoglienza dei rifugiati.
I 7 membri del Parlamento eurpeo hanno visitato la città turca di Nizip (vicino al confine con la Siria) dall’8 all’11 febbraio e hanno incontrato sul campo i rappresentanti degli enti locali, le organizzazioni della Nazioni Unite, e varie Ong internazionali per ottenere un quadro completo sulla situazione dei rifugiati. “Abbiamo visto tantissimi bambini nei campi”, racconta Peter Niedermüller, europarlamentare socialista, “e tenendo conto che questo sarà un conflitto a lunga termine – dice – maggiori sforzi dovrebbero essere fatti nel settore scuola e integrazione, per poter creare un futuro adeguato ai più giovani”.
Ma la situazione è parsa ancora più critica fuori dalle tendopoli. “Dopo aver visto in prima persona come un gran numero di profughi siriani vivono al di fuori delle tendopoli, è chiaro che i 3 miliardi di euro devono essere spesi in modo mirato, per avvicinare i migranti ancora senza una casa ai campi profughi, e garantirgli un tetto sotto il quale stare”, sottolinea Nathalie Griesbeck, parlamentare europea del gruppo liberale. Un problema non da poco visto che soltanto il 10% dei 2,5 milioni di rifugiati vive nei campi, mentre il 90% vive all’esterno.
I deputati, hanno anche cercato informazioni sulle decine di migliaia di migranti che recentemente si sono ammassati al confine siriano-turco, nel tentativo di sfuggire ai bombardamenti di Aleppo. “Accolgo con favore che il confine con la Siria venga aperto, e invito la Turchia a far entrare le persone in fuga dall’inferno della capitale siriana”, ha detto Anna Maria Corazza Bildt, eurodeputata del partito popolare, secondo cui “l’Ue deve fare di più per sostenere la Turchia nel ricevere i rifugiati, i fondi comunitari devono essere concordati ed erogati più velocemente, e le Nazioni Unite e le Ong devono essere pienamente finanziate”.