Bruxelles – L’Ucraina rischia di perdere il supporto (e i soldi) del Fondo monetario internazionale se non dimostrerà in fretta di essere intenzionata a lottare contro la corruzione. La direttrice generale, Christine Lagarde, ha messo in guardia il Paese che potrebbe veder saltare il bailout da 17,5 miliardi di dollari lanciato dal Fondo stesso e parte di un piano di aiuti da 40 miliardi di dollari che comprende donatori come Unione Europea, Stati Uniti, Banca Mondiale e altri creditori.
“Sono preoccupata del lento progresso in Ucraina verso il miglioramento della governance, della lotta alla corruzione e della riduzione del condizionamento di interessi particolari nella politica”, ha dichiara Lagarde in una nota. “Senza un nuovo sforzo consistente per rinvigorire le riforme della governance e la lotta alla corruzione, è difficile vedere come il programma di aiuti del Fondo possa continuare e avere successo”, ha avvertito il numero uno del Fondo, preoccupata per il fatto che “l’Ucraina rischia un ritorno a un modello di politiche economiche fallimentari che ha pesato sulla nazione nella storia recente”. Per questo, ha concluso Lagarde “è vitale che la leadership ucraina agisca ora per rimettere il Paese sulla strada promettente delle riforme”.
Si tratta di un duro colpo per il Paese, che arriva anche probabilmente in risposta alle dimissioni del ministro dell’Economia, Alvaras Abromavicius, 40enne di origini lituane, nominato come uomo forte per vincere la corruzione dilagante nel Paese. Abromavicius aveva lasciato l’incarico denunciando “intensificazione dei tentativi di blocco di importanti riforme” che miravano appunto a ridurre la corruzione.
L’Ucraina è in attesa da ottobre della terza tranche di prestiti del Fmi, del valore di 1,7 miliardi, ma le riforme lente e gli scontri politici hanno ritardato la sua erogazione. Il governo guidato dal premier Arseny Yatseniuk sta subendo un forte calo dei consensi proprio per le preoccupazioni per la lentezza del ritmo del cambiamento, tanto atteso da quando, due anni fa, le proteste di Maidan costrinsero alla fuga il leader filo-russo Viktor Janukovyč. I Paesi occidentali “ci aiuteranno solo quando il mondo intero vedrà che stiamo aiutando noi stessi e spingendo in avanti il Paese”, ha dichiarato in una riunione ministeriale Yatseniuk avvertendo i suoi che “i giochi politici che sono in corso di recente potrebbero costare troppo caro all’Ucraina”.