Bruxelles – Il taglio delle spese militari non significa meno responsabilità nella difesa internazionale. Anzi, “nonostante i tagli, l’Italia è tra le primissime posizioni per quanto riguarda i contributori alle missioni Nato ed è il primo paese europeo per contributi alle missioni delle Nazioni Unite”, ha rivendicato il ministro della Difesa Roberta Pinotti durante la ministeriale Nato. A questo si aggiunge il primato italiano “nelle coalizioni anti-Isis in Iraq e nelle missioni europee”.
Fermo restando che i tagli alla Difesa ci sono stati, spiega Pinotti, nel diminuire il budget “forse abbiamo speso bene, perché in questo momento l’Italia in termini di pezzo di responsabilità che si assume sulla sicurezza complessiva del mondo” dà una “risposta che forse è in proporzione superiore a quello che è il suo peso complessivo nelle dinamiche globali”. Il ministro spiega anche di averne parlato col segretario Nato Jens Stoltenberg, spiegandogli che “forse il criterio con cui si valuta l’apporto complessivo dei Paesi dovrebbe essere misto” e comprendere, oltre a “quello che si spende” anche “l’apporto alla sicurezza collettiva”.
Ad ogni modo, conclude Pinotti, “nell’ultima legge di stabilità ci sono state delle scelte che vanno del senso di rafforzare il bilancio per la sicurezza” e questo avverrà soprattutto “se il Pil verrà incrementato”.