Bruxelles – Bloccato un ingente carico di sigarette, provenienti dall’Asia, che stava per entrare nel continente illegalmente attraverso la Grecia. L’operazione, portata a termine dall’Ufficio europeo di lotta anti frode (Olaf), è il risultato di mesi di lavoro e cooperazione con le autorità greche e cipriote, che insieme hanno seguito la spedizione di oltre 33 milioni di pacchetti, fino al loro arrivo nel Paese ellenico. Un ulteriore sequestro, di quasi 21 milioni di pacchetti, aveva già avuto luogo nel porto di Pireo ad Atene, portando il numero totale dei sigarette sequestrate in Grecia a oltre 54 milioni nel corso di queste due recenti indagini.
La campagna anti contrabbando sta portando ottimi risultati a quanto pare, e quello avvenuto in Grecia è stato il migliore fino ad oggi, anche se il problema è molto più grande di quello che si pensi. Per capirlo basta dare un occhiata ai dati, tra dicembre 2015 e gennaio 2016 ad esempio sono state sequestrate 75 milioni di sigarette in 5 diverse operazioni avvenute in Spagna, Germania, Russia, e appunto Grecia. “Ancora una volta i numeri mostrano l’ottimo lavoro, e la perseveranza, dei nostri investigatori, così come l’innegabile importanza della cooperazione europea in questo campo”, ha esultato Giovanni Kessler, direttore generale dell’Olaf. Kessler ha poi rivendicato che “l’Olaf apporta un valore aggiunto, fornendo ai suoi partner operativi le informazioni chiave sulla circolazione di tali merci, e questi sforzi stanno mostrando risultati chiari”.
Le sigarette sequestrate in queste operazioni, sono le cosiddetti “cheap-whites”, perlopiù Richman, Reale, Rgd e Jim, anche se stanno emergendo nuovi marchi, come ad esempio il brand Vietnamita Aroma. Il tragitto di questi prodotti è lungo e attraversa numerose frontiere, spesso anche continenti, prima di trovare approdo nel mercato europeo, come nel caso delle oltre 8 milioni di sigarette vietnamiti Aroma che sono partite dall’Asia per giungere al porto di Barcellona. Circa 10 milioni di sigarette sono state sequestrate anche nel porto di Amburgo il mese scorso, e altre 3 milioni sono stati confiscati durante un’operazione in Russia. In tutti questi casi, le sigarette non erano state dichiarate come tali e, come troppo spesso accade, erano state nascoste tra gli altri prodotti importati, come coperte, occhiali da sole e oggetti in ceramica.
Sebbene la maggior parte dei sequestri degli ultimi mesi abbia avuto luogo nei porti marittimi, i contrabbandieri utilizzano strade diverse per continuare le loro attività illegali. Proprio la scorsa settimana, l’intelligence dell’Olaf ha portato all’arresto di quattro persone all’aeroporto di Madrid, ed un altro presso l’aeroporto di Londra, sventando così la messa in commercio di oltre 150mila sigarette.