Bruxelles – Nonostante lo scandalo Volkswagen, il Parlamento europeo boccia una proposta per ristabilire limiti più stringenti alle norme per le emissioni inquinanti della auto, limiti notevolmente innalzati ad ottobre da governi e Commissione. Un voto, quello degli eurodeputati riuniti in Plenaria a Strasburgo, che molti hanno letto come una vittoria della lobby dell’industria dell’auto, e in particolare dei costruttori di motori diesel. Nei fatti l’Aula ha deciso di respingere una proposta di risoluzione della commissione europarlamentare Ambiente che mirava a ristabilire i limiti originariamente fissati dalle norme comunitarie per le emissioni inquinanti dalle auto (Euro 6).
Se approvata la risoluzione avrebbe azzerato la decisione con cui, il 28 ottobre scorso, il Comitato tecnico permanente Ue per i veicoli a motore – in cui siedono gli esperti rappresentanti dei governi insieme alla Commissione europea – aveva notevolmente innalzato quei limiti, riguardanti gli ossidi d’azoto (NOx) emessi dai motori diesel, oltre a ritardarne di diversi anni l’entrata in vigore.
Inizialmente, secondo una legislazione approvata nel lontano 2007, i limiti legali dell’Euro 6 per i NOx (80 mg/Km) sarebbero dovuti entrare in vigore per tutti i nuovi modelli nel settembre 2015. Ma a causa dei cosiddetti “fattori di conformità”, invocati per dare il tempo all’industria di adeguarsi alle nuove norme, il Comitato Ue per i veicoli a motore ha aumentato i limiti, portandoli a 168 mg/Km (fattore di conformità 2,1, più del doppio) fino al 2020, e mantenendoli ancora a 120 mg/Km (fattore di conformità 1,5) oltre il 2020, senza nessuna indicazione della data in cui entrerebbe finalmente in vigore la norma originaria di 80 mg/km.
Il Comitato non solo ha allungato i tempi per l’entrata in vigore delle nuove norme, ma ha modificato gli stessi limiti, che saranno molto meno rigorosi. Per questo la commissione Ambiente del Parlamento europeo sosteneva la necessità di porre il veto al progetto di atto delegato della Commissione europea, ma la proposta non ha ottenuto la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento, necessaria per la sua approvazione. Il “no” di Strasburgo è stato sostenuto dai popolari del Ppe, dal gruppo della destra moderata guidata dei Conservatori britannici e da una parte dei Liberali francesi (evidentemente attenti agli interessi dell’industria di casa propria, che tradizionalmente ha molto puntato sul diesel) e dall’estrema destra. Favorevoli al veto invece Verdi, Socialisti e Democratici, Movimento cinque stelle evSinistra unitaria europea.