BRUXELLES – “Un segnale positivo, ma finora è solo un impegno verbale”, “dobbiamo ancora ricevere il testo e analizzarne il contenuto”. Predicano cautela i garanti della privacy dei 28 Stati membri dopo l’annuncio dell’accordo raggiunto fra Ue e Usa sulle nuove regole per il trasferimento di dati al di là dell’Atlantico, il cosiddetto ‘Privacy Shield’.
Il presidente del Gruppo di lavoro ad hoc sull’articolo 29, Isabelle Falque-Pierrotin, ha invitato la Commissione europea ha inviarle al più tardi “entro fine mese” il testo scritto dell’intesa in modo che “a fine marzo” le autorità garanti possano esprimere la loro valutazione in una plenaria straordinaria. Nessuna interruzione per le 4mila imprese toccate dalla nuova normativa, hanno però assicurato i garanti, anche se per avere certezze giuridiche sul trasferimento dei dati si dovrà aspettare “metà-fine aprile”.
Le aree potenzialmente problematiche che preoccupano le autorità dei 28 sono la trasparenza delle regole, la proporzionalità dell’accesso ai dati Ue da parte dell’intelligence Usa, l’indipendenza del meccanismo di controllo e un sistema efficace di compensazione per eventuali violazioni.