Bruxelles – L’Attuale legislazione sugli oceani non è abbastanza efficace nell’assicurare una gestione sostenibile dei bacini, come dimostrano l’aumento dell’inquinamento, lo sfruttamento intensivo, il cambiamento climatico e l’acidificazione. C’è bisogno di più implementazione e migliore coordinazione. E’ questo il messaggio che arriva leggendo i risultati della consultazione pubblica sulla governance degli oceani internazionali, promossa dalla Commissione fra il 4 giugno e il 15 ottobre 2015.
I dati sono stati resi pubblici dal Commissario europeo per l’ambiente e gli affari marittimi, Karmenu Vella, durante il vertice sulla pesca Seaweb (svoltosi a Malta). “Gli intervistati hanno confermato che l’Ue gioca un ruolo importante in questo settore, perché sta già guidando la lotta globale contro la pesca illegale, attraverso un nuovo accordo giuridico internazionale creato dalle Nazioni Unite” ha scritto l’esecutivo comunitario in una nota. L’obiettivo è dunque quello di preservare la biodiversità marina nelle zone al di fuori della giurisdizione nazionale, e promuovere la cooperazione nella ricerca attraverso la “dichiarazione di Galway” del 2013, che ha istituito un alleanza tra Stati Uniti e Canada sulla tutela dell’oceano Atlantico.