Bruxelles – La lotta al cambiamento climatico dell’Ue passa dai trasporti marittimi. Il settore, che è stato escluso dall’accordo trovato alla COP21 di Parigi, sembra essere al centro di una stretta sulle emissioni che la Commissione intende avviare nei prossimi mesi. Si tratta infatti dell’unico comparto dei trasporti che non contribuisce al target di riduzione dei gas a effetto serra, nonostante dal 1990 al 2008 le emissioni di CO2 del settore siano aumentate del 48%.
L’attesa è tutta per le decisioni che verranno prese ad aprile durante la prossima riunione dell’Organizzazione marittima internazionale (Imo). Ma fonti Ue lasciano trapelare che Bruxelles sta studiando un piano alternativo da mettere in atto nel caso in cui l’Imo non faccia il passo avanti auspicato.
Il più grande ostacolo a un giro di vite sulle emissioni potrebbe però arrivare direttamente dagli Stati membri. Dopo i Paesi Bassi, toccherà a Malta assumere la presidenza di turno del Consiglio Ue. L’isola mediterranea si sentirebbe particolarmente chiamata in causa dal dossier, ma Bruxelles si attende “un approccio costruttivo”, specificano fonti comunitarie.