Bruxelles – Le radiofrequenze non hanno confini: un migliore coordinamento dello spettro a livello UE è necessario per evitare interferenze e per far funzionare i servizi innovativi, come le automobili connesse o l’assistenza sanitaria a distanza, in tutto il continente. L’Ue deve inoltre far fronte alla crescente domanda di spettro per la banda larga senza fili. Entro il 2020 il traffico internet mobile aumenterà di otto volte rispetto a quello attuale. Oggi la Commissione interviene per rispondere a queste sfide – spiega una nota di Bruxelles – proponendo, nell’ambito della sua strategia per la creazione di un mercato unico digitale, un approccio a lungo termine equilibrato per l’uso della banda di frequenza UHF (Ultra-High Frequency), ossia la banda 470-790 MHz, attualmente utilizzata soprattutto per la trasmissione televisiva. In base alla proposta, entro il 2020 i servizi mobili disporranno di una maggiore quantità di spettro nella banda dei 700 MHz (694-790 MHz), ideale per la fornitura di servizi internet di alta qualità agli utenti, ovunque essi si trovino (grande città, paesino isolato, autostrada, ecc.). Per quanto riguarda l’accesso alle frequenze nella banda al di sotto dei 700 MHz (470-694 MHz), continueranno ad avere la priorità i servizi audiovisivi. L’approccio descritto garantirà agli europei l’accesso a contenuti creativi su tablet e smartphone – un trend in crescita – ma anche attraverso i classici servizi televisivi. La proposta odierna inoltre va nella stessa direzione della maggior parte dei recenti accordi internazionali sull’uso della banda UHF, compresa la banda dei 700 MHz.
Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione e commissario responsabile per il Mercato unico digitale, ha spiegato che “non ha senso, dal punto di vista economico, mantenere 28 approcci diversi alla gestione delle radiofrequenze nel mercato unico digitale. Oggi presentiamo la nostra prima proposta su come coordinare meglio lo spettro nell’UE. Proponiamo un approccio comune all’uso della banda dei 700 MHz per i servizi mobili”. Secondo il commissario “si tratta della banda ideale per assicurare allo stesso tempo un’ampia copertura e velocità elevate. Tutti gli europei potranno accedere a servizi internet della massima qualità, anche nelle zone rurali, e si aprirà la strada al 5G, la rete di comunicazione della prossima generazione. Allo stesso tempo, intendiamo garantire l’accesso alle frequenze al settore audiovisivo e promuovere lo sviluppo di tecnologie che utilizzano le onde radio in modo efficiente. Lo spettro è una risorsa limitata: dobbiamo usarlo al meglio.”
Il commissario responsabile per l’economia e la società digitali, Günther H. Oettinger, sostiene che “non possiamo avere servizi di internet mobile di alta qualità per tutto e tutti, e in qualsiasi luogo, senza infrastrutture moderne e norme al passo con i tempi. La nostra proposta dimostra che possiamo avere sia un fiorente settore audiovisivo sia lo spettro necessario per il 5G”.
Ottinger spiega che “la banda dei 700 MHz è ideale per nuovi settori promettenti come i veicoli connessi e l’internet delle cose. Voglio che l’Europa sia all’avanguardia nel campo della tecnologia 5G. È per questo che tutti gli Stati membri devono agire entro il 2020”.
La proposta è incentrata su due elementi principali:
per la banda dei 700 MHz: un calendario comune per renderla effettivamente disponibile per l’uso da parte dei servizi a banda larga senza fili a condizioni tecniche armonizzate nonché le relative misure di coordinamento a sostegno di tale transizione;
per la banda al di sotto dei 700 MHz: priorità a lungo termine per la distribuzione di servizi di media audiovisivi al grande pubblico, insieme a un approccio flessibile all’uso dello spettro in risposta al diverso grado di diffusione della televisione digitale terrestre (DTT) nei vari Stati membri.
Attuando le misure proposte secondo la Commissione sarà più facile e meno costoso sviluppare dispositivi e servizi innovativi in tutta l’UE, senza più bisogno di passare a una banda di frequenza diversa e di adattarsi a requisiti nazionali divergenti.
Una transizione coordinata verso il 2020
La Commissione propone che in tutti gli Stati membri la banda dei 700 MHz venga assegnata alla banda larga senza fili entro il 30 giugno 2020, in linea con il lancio del 5G, previsto per il 2020. Per rispettare questo termine, entro il 30 giugno 2017 gli Stati membri dovranno adottare e rendere pubblico un piano nazionale finalizzato ad assicurare la copertura della rete e a liberare la banda dei 700 MHz. Entro la fine del 2017 dovranno inoltre concludere accordi di coordinamento transfrontaliero. Grazie ai piani nazionali la transizione sarà più agevole e si potrà contare su una buona copertura di rete, che contribuirà a colmare il divario digitale e a creare le condizioni necessarie, in termini di copertura, per i veicoli connessi e l’assistenza sanitaria remota.
Due Stati membri (Francia e Germania) hanno già autorizzato l’uso della banda dei 700 MHz per i servizi mobili. Altri Stati membri (Danimarca, Finlandia, Svezia, Regno Unito) hanno delineato piani per ridestinare ad altri usi la banda dei 700 MHz nei prossimi anni.
La Commissione confida nella rapida adozione della proposta odierna da parte del Parlamento europeo e degli Stati membri, in modo che la transizione sia prevedibile e avvenga in tempo utile.
La banda UHF, che comprende la gamma di frequenze 470-790 MHz, è attualmente utilizzata per la televisione digitale terrestre e per i microfoni senza fili nella realizzazione di programmi ed eventi speciali. L’Europa sta registrando un notevole aumento della domanda di spettro per i servizi a banda larga senza fili, imputabile soprattutto alla fruizione di contenuti video su dispositivi mobili. L’aumento del traffico dati sulle reti mobili esercita pressione sulla capacità delle reti esistenti e fa crescere la domanda di spettro aggiuntivo. La proposta odierna intende fornire spettro supplementare per la banda larga nella banda di frequenza dei 700 MHz (694-790 MHz). Allo stesso tempo, mira a preservare il modello audiovisivo europeo, che offre un servizio televisivo pubblico non a pagamento e necessita di risorse sostenibili, in termini di spettro radio, nella banda al di sotto dei 700 MHz (470-694 MHz).
Nel 2014 la Commissione ha incaricato l’ex Commissario Pascal Lamy di presiedere un gruppo ad alto livello composto da rappresentanti dei settori dei servizi mobili, dei servizi di trasmissione e dei media per giungere a una posizione comune sull’uso futuro della banda UHF. Nel rapporto steso in qualità di presidente del gruppo, Pascal Lamy ha raccomandato di ridestinare la banda dei 700 MHz alla banda larga senza fili sostenendo nel contempo il modello audiovisivo europeo mediante garanzie atte ad assicurare alla trasmissione terrestre l’accesso allo spettro nella banda di frequenza al di sotto dei 700 MHz.
I partecipanti alla consultazione pubblica svolta in seguito si sono espressi a favore di un’azione coordinata a livello UE. I rappresentanti degli Stati membri nel gruppo Politica dello spettro radio (RSPG) hanno adottato un parere, in cui si dichiarano anch’essi favorevoli a un approccio UE coordinato per quanto riguarda la fornitura di servizi a banda larga nella banda di frequenza dei 700 MHz; in tale parere si raccomandano l’armonizzazione delle condizioni tecniche e un termine comune per l’utilizzo effettivo della banda dei 700 MHz, nonché misure volte a garantire l’utilizzo a lungo termine della banda di frequenza al di sotto dei 700 MHz per la distribuzione audiovisiva, compresa la sua disponibilità per la televisione digitale terrestre.
La Commissione ha risposto agli esiti del processo di consultazione dei portatori di interesse europei e agli accordi internazionali conclusi sotto l’egida dell’UIT sviluppando un approccio sull’utilizzo a lungo termine della banda UHF volto a promuovere il mercato unico digitale e a garantire una gestione efficiente di questo prezioso spettro radio, riflettendone il valore sociale, culturale ed economico.
Verso un mercato unico digitale
La proposta odierna relativa a nuove norme sulla banda dei 700 MHz fa seguito alle proposte, presentate nel dicembre 2015 nell’ambito della strategia per il mercato unico digitale, sul diritto d’autore e sui contratti digitali. La strategia per il mercato unico digitale contempla 16 iniziative chiave da presentare entro la fine dell’anno.
I prossimi provvedimenti per il coordinamento dello spettro faranno presumibilmente parte della revisione delle norme UE in materia di telecomunicazioni, che sarà presentata nel corso dell’anno.