Pubblichiamo di seguito la traduzione in italiano della lettera del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ai capi di Stato e di Governo dell’Ue circa la sua proposta per un nuovo posizionamento del Regno Unito nell’Unione europea.
Mantenere l’unità dell’Unione europea è la più grande sfida per tutti noi e questo è l’obiettivo centrale del mio mandato. E’ in questo spirito che ho presentato una proposta per un nuovo posizionamento del Regno Unito all’interno dell’Ue. A mio parere si tratta davvero un grande passo verso tutte le preoccupazioni sollevate dal Primo Ministro Cameron. La linea che non ho superato, comunque, sono i principi su cui si fonda il progetto europeo.
Credo profondamente che la nostra comunità di interessi è molto più forte di quello che ci divide. Essere, o non essere insieme, questo è il problema che deve essere risolto non solo dal popolo britannico in un referendum, ma anche dagli altri 27 membri dell’Unione europea nelle prossime due settimane.
Questo è stato un processo difficile e ci sono ancora trattative difficili davanti a noi. Non c’è nessun accordo finché non c’è un accordo su tutto. Sono convinto che questa proposta sia una buona base per un compromesso, e non avrei potuto formularla senza la stretta e buona cooperazione della Commissione europea. Per facilitare questo processo la Commissione ha anche fatto dichiarazioni politiche che sono incluse in questo pacchetto.
Illustro brevemente i quatto temi della proposta.
Sulla governance economica, il progetto di decisione definisce i principi per garantire il rispetto reciproco tra gli Stati membri che partecipano a un ulteriore approfondimento dell’Unione economica e monetaria e quelle che non lo faranno. Facendo questo possiamo aprire la strada per l’ulteriore integrazione all’interno della zona euro, salvaguardando i diritti e le competenze degli Stati non partecipanti.
Il rispetto di questi principi è sostenuto da un progetto di decisione che istituisce un meccanismo che offre le rassicurazioni necessarie circa le preoccupazioni degli Stati Membri non appartenenti all’area dell’euro, ma non può costituire un diritto di veto né di ritardare decisioni urgenti. Le condizioni precise per innescare questo meccanismo devono ancora essere ulteriormente discusse.
Sulla competitività, il progetto di decisione, insieme ad una più dettagliata dichiarazione del Consiglio europeo e un progetto di dichiarazione della Commissione, definiranno il nostro impegno ad aumentare gli sforzi per migliorare la competitività. Valuteremo regolarmente i progressi nella semplificazione della legislazione e nella riduzione degli ostacoli al mondo degli affari in modo che la burocrazia possa essere tagliata.
Sulla sovranità, la proposta di decisione riconosce che, alla luce della particolare situazione del Regno Unito ai sensi dei Trattati, questo non è impegnato a partecipare ad una maggiore integrazione politica. Si rafforza anche il rispetto della sussidiarietà, e propongo che gli Stati membri fermino l’esame di un progetto legislativo se un certo numero di parlamenti nazionali eleva obiezioni per motivi di sussidiarietà, a meno che le preoccupazioni sollevate possono essere risolte. L’importanza di rispettare il regime di opt-out dei protocolli 21 e 22, nonché le responsabilità sulla sicurezza nazionale sono anche sottolineate.
Su prestazioni sociali e la libera circolazione dobbiamo rispettare pienamente i trattati attuali, in particolare i principi di libertà di circolazione e di non discriminazione. Pertanto, la soluzione proposta per rispondere alle preoccupazioni del Regno Unito si basa sui chiarimenti sull’interpretazione delle norme vigenti, tra cui un progetto di dichiarazione della Commissione su una serie di questioni relative a come combattere al meglio l’abuso della libera circolazione.
Il progetto di decisione in particolare sottolinea l’intenzione della Commissione di proporre modifiche alla legislazione Ue per quanto riguarda l’esportazione di assegni familiari e la creazione di un meccanismo di salvaguardia per rispondere a situazioni eccezionali di afflusso di lavoratori provenienti da altri Stati membri. Un progetto di dichiarazione della Commissione si riferisce anche a questo meccanismo. Questo approccio, così come l’esatta durata dell’applicazione di tale meccanismo, devono essere ulteriormente discusso al nostro livello.
La maggior parte della sostanza della proposta assume la forma di una decisione giuridicamente vincolante dei capi di Stato e di governo. Dobbiamo anche essere pronti a discutere l’eventuale inserimento della sostanza di qualche elemento oggetto della decisione nei Trattati al momento della loro prossima revisione.
I nostri sherpa e i rappresentanti permanenti si incontreranno questo venerdì per avere la prima discussione della proposta. Il chiaro obiettivo è quello di avere un accordo di tutti i 28 al Consiglio europeo di febbraio. Per avere successo avremo tutti bisogno di compromessi. Fallire sarebbe compromettere il nostro futuro comune.
Seguono poi i dettagli delle proposte, tra le quali spicca la possibilità di porre un “freno d’emergenza” ai benefici sociali che deve essere attivato da un voto unanime del Consiglio europeo.