Bruxelles – I contributi degli Stati membri al Fondo per la Turchia “non saranno presi in considerazione nel calcolo del deficit ai fini del Patto di stabilità e di crescita”. Il chiarimento arriva dalla Commissione europea in risposta alle perplessità che il premier italiano, Matteo Renzi, non perde occasione di avanzare sull’idea di versare fondi ad Ankara per contribuire alla gestione della crisi dei rifugiati. “Stiamo aspettando delle risposte dalle istituzioni europee sul modo di concepire questo contributo”, ha ribadito Renzi pochi giorni fa a margine dell’incontro con la cancelliera tedesca, Angela Merkel, tornando a chiedere, oltre che un chiarimento sui fini e le strategie, anche una conferma dello scorporo delle risorse dai vincoli Ue.
Chiarimento superfluo quello chiesto da Renzi, ribatte oggi Bruxelles, ricordando che “la Commissione europea ha specificamente risposto a questa domanda nei termini di riferimento forniti agli Stati membri a dicembre”, dopo la firma dell’accordo per il piano di azione comune Ue-Turchia. Insomma “la risposta a questa domanda è nota già dallo scorso dicembre”, fa notare il portavoce della Commissione europea, Margaritis Schinas. La specifica, però, è contenuta solo in un documento interno del Coreper (il Consiglio dei rappresentanti permanenti dei Ventotto) distribuito agli Stati membri e che la Commissione rifiuta di diffondere.
“A questo punto noi daremo il nostro contributo alla Turchia per salvare esseri umani”, risponde dalla Nigeria il premier italano, Matteo Renzi che però non manca di polemizzare con Bruxelles: “Non è possibile considerare le vite da salvare nel Mar Egeo diverse da quelle da salvare nel Mar Tirreno”, lamenta Renzi, secondo cui “il fatto che le spese per salvare i bambini che navigano dalla Turchia alla Grecia siano fuori dal Patto di Stabilità è finalmente un fatto positivo” ma “pensare di considerare in modo diverso le spese per salvare i bambini eritrei che arrivano in Sicilia mi sembra assurdo e illogico. Solo una perversione burocratica – continua il premier – può fare distinzioni tra le vite da salvare”.
Il presidente del Consiglio assicura comunque che l’Italia farà “ogni sforzo per salvare vite umane nel Mediterraneo: abbiamo salvato, e continueremo a farlo, migliaia di vite mentre l’Europa si girava dall’altra parte. Prima del patto di stabilità c’è un patto di umanità. Se poi vogliono aprire una procedura contro l’Italia – conclude il premier – facciano pure: noi andiamo avanti. Per noi Europa significa valori e ideali, non polemiche daprofessionisti dello zero virgola”.
In serata è arrivata anche una lettera del presidente della Commissione, Jean-Claude Juncker. che ha confermato a Renzi l’impegno dell’esecutivo comunitario di voler escludere questi fondi dal conteggio del deficit ai fini del rispetto del Patto di Stabilità.