Bruxelles – Le lobby automobilistiche starebbero tentando d’annacquare le proposte, mosse dalla Commissione europea, tese ad aumentare i controlli sull’omologazione delle emissioni degli autoveicoli nell’Ue. Lo sostengono i deputati verdi al Parlamento europeo, che oggi a Bruxelles hanno organizzato un evento sulla questione. Il nuovo progetto, che verrà presentato mercoledì 27 gennaio, dovrebbe dare più potere all’Esecutivo comunitario, in modo che possa verificare l’omologazione, a livello nazionale, effettuando test per la verificare delle emissioni inquinanti d’ossidi d’azoto (Nox) negli autoveicoli.
“E’ indecente come le case automobilistiche mettano a repentaglio la nostra salute per il loro profitto” ha commentato Bas Eickhout, portavoce Ue dello schieramento verde, durante il briefing avvenuto al Parlamento europeo. Egli ha continuato sostenendo che “lo scandalo Dieselgate, che ho colpito la Volkswagen negli Stati Uniti, ha messo in evidenza come la mancanza di trasparenza nel processo decisionale, unita ai conflitti d’interesse (sia europei che nazionali) tentano di non far attuare, o quantomeno rimandare il più possibile, la legislazione Ue. Siamo di fronte a una situazione inaccettabile. L’industria automobilistica”, ha poi concluso Eickhout, “sostenuta dalle varie lobby di settore, indebolisce la legislazione ambientale Ue partecipando attivamente nella stesura di regole sulle emissioni, e alzando di gran lunga il limite massimo consentito”.
Durante la conferenza i parlamentari verdi europei, rappresentati da Rebecca Harms, hanno espresso la loro volontà di istituire una commissione d’inchiesta con lo scopo di “indagare sulle presunte violazioni, e sui casi di cattiva amministrazione, nell’applicazione del diritto comunitario, in materia di misurazioni delle emissioni nel settore automobilistico. Lo scopo”, ha aggiunto l’eurodeputata, “è quello di trovare risposte concrete agli scandali concernenti l’inquinamento atmosferico, ed ai difetti nella regolazione del settore auto”.
A conclusione di questo meeting i due interlocutori hanno anche affrontato il report pubblicato a dicembre 2015 dai parlamentari verdi europei (gruppo Efa), e intitolato “InfluenceMap. Eu Nox emission: how the automotive industry shaped policy”. Al suo interno è presente uno studio, preparato da una organizzazione no profit inglese, che analizza come il settore automobilistico può influenzare la politica sugli ossidi d’azoto in Europa, direttamente, attraverso gli stati membri, o attraverso le organizzazioni professionali.
La ricerca analizza inizialmente la Germania, a causa dello scandalo legato a Volkswagen, con riferimenti alle emissioni standard di Nox nelle autovetture euro 5 ed euro 6, passando poi per Francia, Regno Unito, Spagna, ed infine si legge “per quanto riguarda l’Italia, il governo è consapevole dei rischi per la salute creati dall’emissione dei Nox. Nonostante questo sembra avere un atteggiamento misto sulla riforma Ue a riguardo. A partire dal Dieselgate, il dipartimento italiano dei trasporti ha richiesto una rapida ed efficace azione per risolvere il problema, tuttavia il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi ha avvertito che la commissione europea ha risposto allo scandalo per le emissioni con misure troppo restrittive, che avranno un impatto negativo sull’industria manifatturiera del settore automobilistico europeo”.