Bruxelles – Due miliardi di euro di budget, 650mila borse di studio erogate, 70mila organizzazioni coinvolte, 18mila progetti finanziati. Continua a macinare numeri da record il programma europeo per favorire la mobilità di studenti e lavoratori. Anche ora che ha cambiato veste, passando dal vecchio Erasmus al più ampio Erasmus+, che riunisce sotto un solo ombrello le iniziative non solo per studenti ma anche per tirocinanti, insegnanti, volontari e altri giovani, il programma non sembra perdere la sua attrattiva.
I dati resi noti dalla Commissione europea rivelano che nel 2014 Erasmus+ ha registrato una nuova cifra record di borse di studio finanziate, ben 650mila. Dall’Italia sono partite 57.832 persone per studiare, svolgere tirocini o progetti di volontariato all’estero, grazie ad un finanziamento totale pari a quasi 93 milioni di euro. Le organizzazioni coinvolte nel nostro Paese sono state 791 con 118 partnership strategiche stipulate con finanziamenti per oltre 30 milioni di euro.
Il nuovo Erasmus+ ha spianato la strada ai primi prestiti per studenti che desiderano seguire un corso di laurea magistrale all’estero. Per la prima volta il programma ha finanziato anche progetti di sostegno alle politiche che hanno coinvolto autorità pubbliche e organizzazioni internazionali e ha assegnato finanziamenti a progetti nel settore dello sport.
Migliora anche il riconoscimento degli studi svolti all’estero dopo il ritorno nel paese di origine e si sta lavorando per aumentare l’integrazione della mobilità degli insegnanti e del personale in strategie di sviluppo professionale sostenute dai rispettivi istituti.
Erasmus+ ha reso disponibile il sostegno finanziario più ampio mai erogato per partecipanti che dispongono di minori mezzi finanziari o hanno esigenze speciali. Un ulteriore importo di 13 milioni di euro è stato impegnato, per il 2016, per finanziare progetti intesi ad affrontare questioni quali l’inclusione sociale delle minoranze, dei migranti e di altri gruppi sociali svantaggiati. Aumentato infine il numero delle opportunità di tirocinio e apprendistato offerte nell’ambito del programma.
“Il considerevole numero di partecipanti è la dimostrazione che il programma sta davvero contribuendo a migliorare le prospettive occupazionali dei giovani, aiutandoli ad acquisire nuove competenze ed esperienze e sostenendo l’ammodernamento dei sistemi dell’istruzione, della formazione e della gioventù in Europa”, sottolinea il commissario Ue alla Cultura, Tibor Navracsics, assicurando: “Continueremo a sfruttare questa popolarità per raggiungere sempre più persone, diverse tra loro per interessi, profilo e contesto sociale”.
La Commissione ha anche diffuso le statistiche sulla mobilità degli studenti e del personale per l’ultimo anno accademico (2013-2014) del precedente programma Erasmus per l’istruzione superiore, che faceva parte del programma per l’apprendimento permanente. I dati rivelano cifre record per la partecipazione di studenti (272 mila) e personale (57 mila). La Spagna, la Germania e la Francia rimangono le tre mete privilegiate dagli studenti Erasmus che si sono recati per studio o tirocinio all’estero nel 2013-2014.
Dall’Italia, sempre per l’anno accademico 2013-2014 sono partiti 26.331 studenti, mentre ne sono arrivati nel nostro Paese 20.204. Le università da cui parte il maggior numero di studenti sono quelle di Bologna, Padova e La Sapienza di Roma. A ricevere più studenti è sempre Bologna, seguita da La Sapienza di Roma e dall’Università di Firenze. I nostri studenti partono soprattutto per Spagna, Francia, Germania, Regno Unito e Portogallo mentre a scegliere l’Italia come destinazione sono soprattutto spagnoli, francesi, tedeschi, turchi e polacchi.