Bruxelles – Regole più trasparenti sui finanziamenti pubblici ai porti europei e norme comuni per restringere il numero di fornitori di servizi. La richiesta è stata messa nero su bianco dalla commissione Trasporti del Parlamento europeo, che lunedì ha approvato una bozza di regolamento sul sistema portuale dell’Ue. Gli eurodeputati, però, hanno respinto la proposta cosiddetta “one size fits all” (una taglia sta bene a tutti) riguardante l’accesso libero al mercato per i fornitori di servizi portuali come l’alaggio, l’ormeggio e il pilotaggio. “I porti devono essere in grado di decidere da soli come organizzare i propri servizi e come assicurarne la sicurezza”, hanno stabilito gli eurodeputati.
È la terza volta che le istituzioni comunitarie cercano di trovare un accordo sulla liberalizzazione dei servizi portuali. Due tentativi precedenti da parte della Commissione Ue (nel 2001 e nel 2004) sono stati respinti dal Parlamento a causa delle controversie riguardanti i loro aspetti sociali. Per cercare di uscire dall’impasse, l’esecutivo ha quindi formulato una nuova proposta cercando di mantenere un approccio più “soft”, soprattutto attraverso il lancio di un dialogo sociale di settore. Ora che la commissione parlamentare competente ha espresso la propria posizione, i negoziati fra Consiglio, Parlamento e Commissione potranno entrare nel vivo.