Bruxelles – La Danimarca difende il controverso progetto di legge, che domani dovrebbe essere approvato dal Parlamento del Paese, che dà alla polizia il permesso di perquisire i richiedenti asilo per sequestrare eventuali beni di valore. Al Parlamento europeo sono state ascoltati in audizione i ministri dell’Immigrazione Inger Støjberg e quello degli Esteri, Kristian Jensen. “Siamo disposti ad aiutare chi non è in grado di cavarsela da solo, ma chi ha mezzi sufficienti non deve essere aiutato dallo Stato, è un principio fondamentale che si applica anche ai cittadini danesi”, ha ribadito più volte Støjberg. La ministra ha ricordato che la Danimarca “ha accolto 13mila profughi lo scorso anno e ne sono attesi altri 25mila in futuro, sono un numero altissimo sia in termini assoluti che pro capite”. A queste persone, durante il periodo di esame della domanda di asilo “diamo un permesso di residenza e diversi servizi su misura per imparare la lingua, per l’accesso ai servizi sanitari e scolatici”, a cui hanno accesso “proprio come il resto della popolazione”. Insomma, ha assicurato la ministra “sono trattati in modo appropriato, anche rispetto a quanto avviene in altri Stati”.
Ma “le pressioni sul bilancio” di questa accoglienza sono “notevoli” e quindi chi può deve contribuire, “come contribuiscono i cittadini danesi, anche i disoccupati. Sono trattati allo stesso modo”, ha affermato ancora Støjberg, e quindi “se vengono accolti e hanno beni devono pagare per vitto e alloggio”. A ogni persona verrà consentito mantenere contanti e detenzione di beni preziosi fino a 1.300 euro. Oltre questa cifra saranno sequestrati, a meno che non dichiarino che si tratta di oggetti che hanno un valore affettivo, come ad esempio una fede nuziale. Domani comunque il provvedimento “sarà approvato”, si è detta sicura la ministra che ha sottolineato come la legge “abbia il sostegno di partiti che appartengono a 4 delle principali famiglie politiche del Parlamento europeo”, ovvero socialisti, popolari, liberali e conservatori.