Bruxelles – L’Unione europea, come promesso, verserà alla Turchia i tre miliardi di contributi per aiutare il Paese a gestire il flusso di migranti in arrivo dalla Siria. A garantirlo è la cancelliera tedesca, Angela Merkel, per nulla intimorita dalle obiezioni dell’Italia che si è apertamente detta contraria a contribuire al finanziamento, chiedendo che i soldi vengano presi piuttosto dal budget europeo. “Da parte europea forniremo i tre miliardi di euro, che io ho di nuovo promesso oggi”, ha assicurato Merkel dopo un incontro con il premier turco, Ahmed Davutoglu in visita a Berlino. “Una parte della nostra agenda Ue-Turchia – ha ricordato la cancelliera – era che anche l’Europa contribuisca a migliorare le condizioni di vita dei siriani in Turchia”. Impegno che l’Europa, garantisce Merkel, rispetterà.
“Non stiamo mendicando soldi dall’Ue”, ha sottolineato dal canto suo il premier turco parlando alla stampa prima dell’incontro con la cancelliera tedesca: “In Turchia abbiamo due milioni e mezzo di rifugiati dalla Siria, oltre 300 mila dall’Iraq. La Turchia ha speso circa 10 miliardi di dollari per i rifugiati”, ha ricordato: “Ci sono molte cose che possono essere fatte, insieme all’Ue, insieme alla comunità internazionale. Ma nessuno può aspettarsi che la Turchia porti da sola l’intero fardello”. Per Davutoglu “tre milioni di euro sono solo per mostrare la volontà politica di condividere il fardello” ma la cifra “sarà rivista ancora e ancora perché nessuno può sapere quando durerà” la crisi.
Nel corso dell’incontro con Merkel, Davutoglu ha garantito “l’impegno del governo della Turchia a intraprendere tutti gli sforzi possibili per ridurre sostanzialmente il numero di migranti irregolari nel futuro prossimo”, recita un comunicato congiunto pubblicato dopo la conferenza stampa dei due. La Turchia, continua la dichiarazione, si è anche “offerta di facilitare la riammissione dei migranti irregolari che non siano bisognosi di protezione”.