Roma – Se l’Italia può alzare la voce in Europa è grazie alle riforme. Ne è convinto il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che prima è tornato sulle polemiche con Jean Claude Juncker per dire che il capo dell’esecutivo europeo ha usato “espressioni sbagliate nel merito e nel metodo, ma quello che mi interessa è che lui non sbagli le politiche”. Poi – dopo l’intervento di ieri nell’Aula del Senato, in occasione del voto sulla modifica della Costituzione – ha sfruttato ancora una riforma, quella della Pubblica amministrazione, per legittimare le sue richieste all’Ue.
Presentando i decreti attuativi della Legge Madia, il capo dell’esecutivo ha spiegato che “siccome a casa nostra le riforme le abbiamo fatte, ora parliamo di cosa deve essere l’Europa dei prossimi anni”. Un’Europa che a suo avviso deve abbandonare lo scoglio della sola austerità per approdare sulla spiaggia degli investimenti e della crescita economica.
“Io sono un europeista nel midollo”, ha dichiarato l’inquilino di Palazzo Chigi, aggiungendo di volere “una Unione europea che funzioni, con regole uguali per tutti e senza doppi standard”. Altro segno che i toni si abbassano ma le tensioni restano. I doppi standard a cui si riferisce, infatti, sono gli stessi contro i quali si è scagliato nel corso del Vertice europeo di dicembre e che vedevano sul banco degli imputati il trattamento di favore che a suo avviso viene riservato alla Germania. Una disputa che potrà forse essere sanata con la visita dello stesso Renzi al cancelliere tedesco Angela Merkel, in programma la prossima settimana.
Il premier ha poi affrontato uno dei nodi della discordia con Bruxelles, la questione della bad bank per risolvere il problema dei crediti in sofferenza che gravano sui bilanci delle banche italiane, le quali per altro sono oggetto di una aggressione speculativa in borsa. “Si stanno sudiando delle soluzioni” e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan “sta facendo un ottimo lavoro”, assicura. In ogni caso, aggiunge, il sistema bancario italiano “è solido” e “il dato è meno grave di quello percepito dai mercati, che fanno il loro gioco”. Secondo il premier, “il modo migliore per ridurre le sofferenze è far ripartire economia e favorire il recupero dei crediti”.
Sulla vicenda della bad bank potrebbero arrivare novità già domani. È quanto emerge da un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dal commissario europeo alla Concorrenza, Margrethe Vestager. “Stiamo lavorando in modo costruttivo con il governo italiano per rendere possibile la creazione di un veicolo” in grado di “dare sollievo all’economia del Paese liberando le banche di parte dei crediti inesigibili”, spiega l’esponente della Commissione, aggiungendo di aver “ricevuto le proposte la settimana scorsa” e che già domani ci sarà “un incontro tecnico” per individuare la soluzione migliore.