Bruxelles – Superare l’attuale regolamento di Dublino prevedendo un sistema di quote permanenti di rifugiati per ogni Stato. Sarebbe questo il cuore della proposta su cui la Commissione europea sta riflettendo per suddividere in modo più equo tra Paesi membri l’onere dell’accoglienza. Secondo le indiscrezioni pubblicate dal Financial Times, le discussioni in corso a Bruxelles, che prenderanno corpo in una proposta concreta soltanto a metà marzo, ruotano intorno all’idea di uno schema di ripartizione permanente in cui la quota di rifugiati da accogliere per ogni Stato membro sarà calcolata in base ad alcuni criteri precisi, come Pil e popolazione.
La mossa, in sostanza, obbligherebbe alcuni Paesi, come la Gran Bretagna o gli Stati del nord Europa, ad accogliere un maggiore numero di rifugiati ed eliminerebbe l’attuale principio secondo cui questi Paesi possono rimandare i migranti verso il primo Stato di arrivo che è quello a cui compete trattarne la domanda di asilo. Un principio “sorpassato” e “ingiusto”, riterrebbe ora la Commissione europea pronta a lanciarsi in una dura battaglia con gli Stati membri per cambiare lo status quo.
Il superamento dell’attuale regolamento di Dublino sarebbe senza dubbio, sottolinea il Financial Times, una “vittoria per il premier italiano, Matteo Renzi, che ha ripetutamente sostenuto che la legge è ingiusta e che gli altri Stati membri dovrebbero fare di più per aiutare nella crisi dei rifugiati”. E del resto il sistema attuale è fallito nei fatti, con gli Stati membri di primo ingresso che non registrano i migranti così da lasciarli liberi di spostarsi verso altri Paesi e con la Germania che lo scorso anno ha deciso di sospendere unilateralmente Dublino per non rimandare indietro i profughi siriani in arrivo sul suo territorio.
Ma di sicuro passare dai propositi alla pratica non sarà cosa facile, visto che si è finora rivelato impossibile anche solo mettere in atto un sistema di quote temporaneo per ricollocare 160mila rifugiati da Italia e Grecia. A partire da ottobre, appena 322 persone sono state ricollocate: segno evidente che il meccanismo non funziona e pessimo auspicio per una proposta ambiziosa come quella di rivedere Dublino in modo permanente.