Roma – Il governo fa sul serio sulla riforma dei Trattati europei. Dopo aver annunciato l’impegno a promuovere un dibattito che porti alla modifica delle regole entro marzo 2017, il sottosegretario agli Affari europei, Sandro Gozi, lancia proposte concrete intervenendo a un dibattito organizzato dalla Rappresentanza della Commissione europea a Roma. Riprendendo l’idea di un ministro del Tesoro per l’Eurozona – lanciata dal ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Shaeuble, e contenuta nel Rapporto dei 5 presidenti – l’esponente dell’esecutivo propone che chi verrà chiamato a ricoprire questo incarico sia scelto direttamente dai cittadini e risponda sia al Parlamento europeo che ai Parlamenti nazionali.
Esprimendo la propria preoccupazione per l’euroscetticismo che sta crescendo in tutti i paesi, Italia inclusa, Gozi spiega che “se c’è un sentimento di disaffezione è dovuto allo status quo, che non soddisfa né gli Stati membri, né tantomeno i cittadini”. Una ulteriore proposta per riavvicinare le istituzioni comunitarie alle persone è quella di istituire una Politica urbana comune (Puc), che miri a riavvicinare l’Ue ai cittadini e ai sindaci, parlando di temi come i trasporti, l’edilizia e l’economia circolare.
Sul tema dell’immigrazione, argomento al centro dell’incontro, il sottosegretario ha indicato i nemici dell’Europa in coloro che vogliono chiudere le frontiere e far aumentare la paura del diverso. L’Europa, ha proseguito, è fondata sull’unione delle diversità, e mettere in discussione la solidarietà sarebbe mettere in discussione il principio stesso di Unione Europea.
“Su questo tema si basa la credibilità dell’Unione europea e quella del governo italiano, che sta facendo pressione per un sistema di asilo comunitario e il superamento del trattato di Dublino”. Un fronte sul quale, proprio in questi giorni, si sta discutendo una riforma sostanziale della normativa che attribuisce al primo Paese di arrivo l’onere dell’accoglienza dei migranti. L’intento è di distribuire il peso anche sugli stati Nord europei, ma le difficoltà incontrate dall’Agenda per le migrazioni lasciano intuire che non sarà un percorso facile.