Bruxelles – Non si placano le polemiche tra Roma e Bruxelles, dopo la sonora tirata d’orecchie di Jean-Claude Juncker al premier italiano Matteo Renzi, colpevole, a suo parere, di insultare la Commissione europea ad ogni occasione. Se, come dice Juncker, tra Italia e Ue “l’atmosfera non è delle migliori”, spiegano oggi fonti europee, il motivo è la mancanza di un interlocutore, di un consistente dialogo dietro le quinte con il governo italiano, così come quello che la Commissione è invece abituata ad avere con i governi dei principali Paesi europei.
Nella pratica, l’Italia non ha “sherpa” votati a mantenere i contatti con la Commissione (figura che invece esiste per i governi francese, tedesco, spagnolo, polacco e britannico) e i contatti di Roma con Bruxelles sono molto più limitati di quelli dei leader di questi Paesi che parlano al telefono con Juncker fino a tre-quattro volte alla settimana. A questo, assicurano da Bruxelles, si limiterebbe il motivo del disappunto del presidente della Commissione, che comunque era e resta amico di Matteo Renzi e alleato dell’Italia.
Ma se il tentativo di Bruxelles era quello di calmare le acque, le nuove esternazioni sembrano invece causare la reazione esattamente opposta. L’Ue non ha interlocutori? “L’Italia ha un Governo nel pieno dei suoi poteri, abbiamo un continuo dialogo con le istituzioni, abbiamo un ministro degli Esteri, degli Interni, dell’Economia”, replica i capo della diplomazia italiana Paolo Gentiloni, a Bruxelles per la riunione dei ministri degli Esteri dei Ventotto. “Da Bruxelles sono arrivate polemiche inutili e noi non partecipiamo a polemiche inutili”, continua il titolare della Farnesina, ammettendo: “Teniamo alle nostre posizioni ma facciamo quello che fa ciascun Paese”. In Europa, continua Gentiloni, “la situazione è molto delicata sia sul fronte economico che migratorio e questa situazione dovrebbe essere affrontata senza accenti polemici come quelli che ho sentito da Bruxelles nei giorni scorsi che sono francamente inutili”.
“La Commissione Ue conosce la competenza del governo di Roma, ci sono interlocutori per tutti i dossier, tanto che sui singoli dossier e con i commissari il dialogo non si è mai interrotto, continua oggi e continuerà domani”, rispondono anche fonti governative chiedendo: “Se l’intento è quello di lavorare in maniera costruttiva, di stabilire un dialogo, non si cerchino scorciatoie”.