Bruxelles – L’Austria intensificherà i controlli alle frontiere per garantire ai suoi cittadini quella sicurezza che, secondo il cancelliere Werner Faymann, l’Ue non sarebbe in grado di assicurare. Il Paese, che aveva già sospeso gli accordi di Schengen lo scorso settembre, ha notificato alla Commissione europea il rinnovo delle misure. “Se l’Ue non è in grado di garantire la sicurezza delle sue frontiere esterne, allora tutto il sistema di Schengen è messo in questione. Allora ogni Paese deve controllare le sue frontiere nazionali”, ha dichiarato Faymann in un’intervista al giornale Oesterreich pubblicata ieri (domenica).
La frontiera del Brennero è quella più utilizzata per tentare di raggiungere il Nord Europa. I migranti diretti verso nord oscillerebbero tra i 150 e i 250 al giorno ma le autorità di Vienna si attendono un notevole incremento già tra marzo e aprile con un numero di arrivi al giorno che potrebbe anche a toccare le 700 unità.
Al momento i Paesi che hanno reintrodotto i confini alla frontiera sono sette, oltre all’Austria ci sono Germania, Francia, Malta, Norvegia, Svezia e Danimarca.
Il numero degli Stati che hanno sospeso Schengen è destinato a salire ancora e potrebbero presto diventare otto visto che anche la Slovenia è pronta a percorrere la stessa strada. Dopo l’intervista di Fayman il governo di Lubiana ha emesso un comunicato in cui si spiega che nel caso gli “interessi nazionali della Slovenia venissero messi a rischio o se altri Paesi agiranno unilateralmente” il governo sarebbe pronto a mettere in atto “misure concrete” ai propri confini. Al momento a Bruxelles non è ancora arrivata la comunicazione ufficiale.