Bruxelles – Trovato l’accordo in Danimarca per approvare in Parlamento il provvedimento che consente alla polizia la confisca dei beni di valore dei migranti che chiedono asilo politico nel Paese. Venstre, il partito liberale del primo ministro Lars Løkke Rasmussen, i suoi partner di destra, il Partito popolare danese (df), l’Alleanza liberale e il Partito popolare conservatore, si sono accordati con i socialdemocratici dell’opposizione sul contenuto di questo testo che dovrà essere dibattuto in Aula, secondo quanto riferito dal ministero per l’integrazione in un comunicato.
Le nuove regole si applicheranno solo ai beni di valore considerevole e i migranti potranno tenere quei beni che sono necessari a mantenere uno standard di vita modesto, come orologi o telefoni, o che hanno un valore personale e affettivo, come fedi nuziali e altro beni legati al matrimonio. Un emendamento consentirebbe anche di tenere dalle 3mila alle 10mila corone in contanti ma non di più. L’intento del governo è quello di ammortizzare le spese per l’ospitalità dei richiedenti asilo facendo partecipare loro stessi ai costi.
Il provvedimento è stato oggetto di diverse critiche, anche quelle del presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella, perché il sequestro dei beni di valore ai migranti ha fatto venire in mente i tempi bui del nazismo e dei sequestri di beni ad ebrei ed altre minoranze. Secondo l’agenzia per i rifugiati delle Nazioni Unite il segnale che la Danimarca sta inviando con questo provvedimento “è preoccupante e potrebbe alimentare paura, xenofobia”, inoltre simili restrizioni “potrebbero ridurre globalmente lo spazio per l’asilo invece che aumentarlo”.