Bruxelles – Si alza il livello dell’attacco della Polonia all’Unione europea. Mentre da Bruxelles sono stati chiesti chiarimenti al governo di Varsavia sulle nuove norme che regolano la composizione della Corte costituzionale e quelle sulle testate giornalistiche controllate dallo Stato, il governo locale risponde usando parole pesanti e accusando il commissario tedesco di usare metodi simili al nazismo. Dalla capitale dell’Unione invece continua il silenzio, dopo i primi atti “informativi”.
Il ministro della Giustizia polacco Zbigniew Ziobro ha risposto alle critiche avanzate dal commissario Ue Gunther Oettinger in un’intervista (nella quale diceva che l’Ue deve tenere sotto controllo le nuove normative) come “stupide” e le ha poi paragonate al nazismo.
“Non ho l’abitudine di rispondere ai commenti stupidi su lla Polonia dei politici stranieri”, ha scritto Ziobro in una lettera di risposta a Oettinger pubblicata dall’agenzia di stampa statale PAP. “Queste parole, dette da un politico tedesco, sono accolte nel peggiore dei modi dai polacchi, e anche da me” afferma il ministro, che poi affonda: “Sono il nipote di un ufficiale polacco, che durante la seconda guerra mondiale ha combattuto nell’esercito nazionale clandestino contro il ‘supervisione tedesco’”. Il riferimento alla Germania nazista e il paragone con Oettinger è più che evidente.
Ziobro, il cui partito euroscettico sostiene la necessità di una spesa pubblica più elevata e valori cattolici conservatori, ha anche accusato le autorità tedesche di cercare di coprire le notizie di attacchi contro le donne a Colonia la vigilia di Capodanno: “Sono arrivato a una triste conclusione – dice nella lettera il ministro polacco – che è più facile per voi per parlare di minacce fittizie per la libertà dei media in altri paesi che condannare la censura nella vostra patria”.
Da Bruxelles ancora nessuna reazione. Neanche da Berlino. I commissari ne parleranno nella loro riunione settimanale di mercoledì, dove in qualche modo dovranno dar seguito alla lettera inviata al governo polacco chiedendo come la nuova legge sui media, che dà al ministro del Tesoro il diritto di nominare i capi delle emittenti tv statali, rispetta le norme comunitarie in materia di libertà dei media.