Bruxelles – “Se l’Europa resta ferma si disintegra, per questo, nel 2017, il governo italiano vuole cambiarne le regole”. Lo dice il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi, intervistato da Alberto D’Argenio per Repubblica.
Gozi vorrebbe che il “punto d’arrivo” del processo fossero le celebrazioni, a Roma, per i 60 anni della nascita dell’Unione. “Se l’Europa resta prigioniera dello status quo, con l’eurozona in difficoltà e Schengen che traballa rischia la disintegrazione e il trionfo dei populisti”. Volete cambiare i Trattati, chiede l’intervistatore, “Si, certo”, risponde Gozi, che pensa a “un’Europa differenziata con due cerchi all’interno di una grande unione continentale”.
Il governo italiano lavora dunque per “un cerchio più ampio che comprenderebbe tutti i Paesi e si fonderebbe sul mercato unico e le sue quattro libertà fondamentali, a partire da Schengen”. Poi ci sarebbe un secondo cerchi, “più stretto, il cuore dell’Unione – spiega Gozi – composto da una zona euro riformata e approfondita. Bisogna legittimarne democraticamente le istituzioni e quindi il futuro ministro del Tesoro Ue dovrà essere votato dal Parlamento e agire sotto il suo controllo”.