Bruxelles – Bruxelles può lamentarsi quanto vuole della svolta illiberale imposta in Polonia dal nuovo governo, ma non sarà comunque in grado di imporre alcuna sanzione al Paese. A bloccare qualsiasi iniziativa contro Varsavia ci sarà infatti l’Ungheria di Viktor Orban: “L’Unione europea non dovrebbe pensare ad applicare alcun tipo di sanzione nei confronti della Polonia, perché questo richiederebbe la piena unanimità e l’Ungheria non supporterà mai alcuna sanzione contro la Polinia”, ha chiarito il premier ungherese nel corso di un’intervista alla radio pubblica. Dichiarazione che sancisce in modo palese il rafforzamento dell’asse tra due dei governi che più minacciano, secondo i critici, la tenuta democratica dell’Europa. Un legame cementato, in questi giorni, anche da una lungo incontro tra Orban e Jaroslaw Kaczynski. presidente del partito Diritto e Giustizia, che ha vinto le ultime elezioni polacche.
L’avvertimento di Orban arriva dopo che la Commissione europea ha minacciato qualche giorno fa Varsavia di avviare un procedura per violazione dei valori fondamentali della Ue a seguito dell’approvazione di una legge che sottopone i media pubblici al controllo del partito conservatore Diritto e Giustizia al governo. Anch’egli regolarmente bacchettato dalle autorità europee per le sue derive autoritarie, Orban sembra aver trovato un alleato naturale nel partito tornato al potere in Polonia a ottobre. Il capo della diplomazia polacca Witold Waszczykowski ieri non ha nascosto che che Varsavia spera di “approfittare dell’esperienza ungherese nei suoi contatti con la Ue”.