Roma – Semplificare e deregolamentare: è questo in sostanza ciò che il mondo della finanza italiano chiede alla Commissione europea nell’ambito della costituenda Unione dei mercati di capitali. La Febaf (Federazione di banche, assicurazioni e finanza) ha presentato il suo contributo alle consultazioni avviate dalla Commissione Ue e che si sono chiuse lo scorso 6 gennaio.
In particolare, riguardo alla consultazione sui fondi europei di venture capital (Euveca) e di imprenditoria sociale (Eusef), la proposta che arriva dal settore finanziario italiano prevede una deregolamentazione per i gestori di fondi Euveca che amministrano ‘asset’ inferiori ai 30 Mln di euro. Poi c’è un invito alla rimozione di ostacoli alla raccolta transfrontaliera di fondi. Tra questi sono indicate le commissioni di vigilanza e gli oneri regolamentari aggiuntivi applicati dagli Stati membri. Febaf vorrebbe anche che il campo di applicazione della regolamentazione Euveca si allargasse a tutte le strategie finanziarie che hanno analoghi obbiettivi. L’intento dichiarato è di rafforzare la crescita e l’innovazione delle piccole e medie imprese. Infine, gli operatori della finanza chiedono incentivi per incrementare le opportunità di disinvestimento per gli investitori in capitale di rischio, anche attraverso i canali della Borsa, e accelerare i tempi di uscita.
Sulla seconda consultazione, relativa alle obbligazioni garantite, il documento presentato da Febaf e la sua consociata Abi (Associazione banche italiane) ha accolto favorevolmente la maggior parte delle proposte inserite nel testo di consultazione, ritenendo siano volte a favorire l’aumento di liquidità e la presenza di investitori nel mercato. Particolarmente apprezzata è la possibilità di non rendere necessaria un’autorizzazione dall’organo di vigilanza per l’emissione di obbligazioni garantite. Allo stesso modo si sottolinea l’importanza di non porre limiti patrimoniali per il valore delle emissioni. In questo modo, secondo le due organizzazioni, si favorisce la partecipazione dei piccoli istituti.