Bruxelles – I numeri a volte possono essere ricchi di significato, soprattutto quando fanno riferimento alla quantità di lavoratori con un’occupazione stabile. In questo caso le percentuali ci mostrano come, nello scorso anno, sia avvenuta un’inversione di marcia sia a livello europeo che a livello nazionale.
Il tasso di disoccupazione nella zona euro è sceso al 10,5% a novembre, ed è il più basso da ottobre 2011. Questi dati positivi diffusi da Eurostat (l’ufficio statistico della Ue) mostrano come il numero di disoccupati, nei 19 Paesi del blocco della moneta unica, è sceso a 16,92 milioni a novembre, un numero ancora elevato, ma che significa 130.000 persone in meno rispetto al mese precedente. Una pesante nota negativa riguarda però la disoccupazione giovanile, ancora molto alta, al 22,5%.
Agli estremi troviamo naturalmente la Germania e la Grecia, rispettivamente la migliore e la peggiore nella classifica. Ma nel caso specifico dell’Italia il calo di settembre (-0,2%) e ottobre (-0,2%) a novembre 2015 ha garantito a 36.000 nuovi lavoratori una occupazione. La stima cresce quindi dello 0,2% grazie soprattutto alla componente femminile, e all’aumento dei dipendenti sia permanenti che indipendenti. Il tasso d’occupazione aumenta così di 0,1 punti percentuali, arrivando al 56,4%, rileva l’Istat. La percentuale dei disoccupati a novembre diminuisce dell’1,6% che corrisponde a 48.000 nuovi impiegati, ed il calo riguarda sia uomini che donne al di sotto dei 50 anni.