Bruxelles – L’Italia “non ha intenzione di sospendere Schengen”. Lo ha confermato il ministro dell’Interno Angelino Alfano smentendo le voci circolate in questi giorni. “Non è vero quello che si dice”, ha continuato il ministro secondo cui “quello che abbiamo fatto e stiamo facendo già da settimane è rafforzare i controlli in funzione antiterrorismo”. “Non abbiamo alcuna informazione e non penso che sia nei loro pensieri” ha commentato l’ipotesi di una reintroduzione dei controlli alla frontiera tra Italia e Slovenia Dimitris Avramopoulos. II Commissario all’Immigrazione a margine dell’incontro con i ministri di Danimarca, Germania e Svezia a Bruxelles ha affermato che a suo avviso “non è né una buona né una cattiva idea. È un’idea, ma è fuori dai nostri pensieri, allo stato attuale”.
In questi giorni diversi Paesi hanno deciso di sbarrare la frontiere e riattivare i controlli, sospendendo uno degli avanzamenti più concreti dell’Unione europea, ovvero lo spazio Schengen. Dopo Germania, Norvegia, Austria e Francia, adesso anche Svezia e Danimarca hanno reintrodotto i controlli alle frontiere.
Il ministro dell’interno ha continuato sostenendo che “la rotta balcanica, confinante con il nord-est del nostro Paese, rappresenta una possibile entrata di contrabbandieri e combattenti stranieri. Ecco perchè i controlli sul confine con la Slovenia hanno portato a risultati eccellenti: identificando persone sospette, riducendo sempre più il coefficente di rischio”.
Alfano ha voluto così rassicurare la popolazione, ma sottolineando che il vero problema per l’Italia rimane il Mediterraneo. Gli sbarchi su Lampedusa sarebbero dovuti essere il campanello d’allarme, lo sbaglio più grande è stato quello di pensare che i migranti irregolari provenienti dal mare fossero solo un problema italiano, quando invece apparteneva a tutta l’Europa, ha più volte sottolineato il nostro Paese.
Il titolare del Viminale ha continua il suo discorso parlando di una possibile soluzione basata sulla strategia dei tre pilastri: cioè la separazione dei migranti irregolari dai profughi, con la conseguenza di un ricollocamento in Europa oppure di un rimpatrio. “Se l’Unione non prenderà questa rotta farà come una nave, che vede a distanza un iceberg (personificato della grande crisi dei rifugiati) e ignorandolo completamente dirige la prua verso l’iceberg”, ha concluso Alfano.