Bruxelles – Mentre la polizia belga arresta due sospetti di terrorismo a Bruxelles, nella capitale belga la notizia che più è discussa riguarda un altro sospetto, molto più peccaminoso: in un commissariato si sarebbero svolte delle orge tra poliziotte e militari lì alloggiati in questi giorni di allerta.
Ieri sera è stata diffusa la notizia che due persone sospettate di aver pianificato attentati a Bruxelles per il Capodanno sono state arrestate. Avrebbero tentato di organizzare una strage nel commissariato della polizia che è proprio a due passi dalla Grand Place, la piazza centrale della capitale. Altre quattro persone sono state fermate e poi rimesse in libertà. La polizia non ha trovato armi o esplosivi, ma ha sequestrato alcune divise simili a quelle dei militari e materiale di propaganda dello Stato islamico. Secondo il Comitato per la sicurezza nazionale esiste “una minaccia possibile e verosimile dello stesso stile degli attentati di Parigi” nei confronti “della Grand-Place di Bruxelles, del Commissariato centrale di polizia della rue du Marché au Charbon, i militari in uniforme sulle strade e i poliziotti in divisa nell’agglomerato di Bruxelles”. Il livello di allarme resterà a tre (su quattro) almeno fino ai primi giorni di gennaio, e, come misura di prevenzione, i poliziotti in divisa non potranno più circolare da soli, ma saranno sempre accompagnati da un collega armato. Alcune Squadre di intervento rapido saranno in permanenza in circolazione pronte a prestare eventuale soccorso ad agenti in difficoltà.
Le autorità municipali valuteranno entro domani se mantenere i festeggiamenti con i fuochi d’artificio nella Grand Place, previsti per il 31 dicembre.
Nelle stesse ore si è diffusa però la notizia che nel commissariato di Ganshoren, nella zona ovest di Bruxelles, un paio di poliziotte avrebbero organizzato delle piccole orge, del sesso di gruppo con otto dei venti militari che erano alloggiati nei locali della polizia durante il periodo di massima allerta terroristico. Le autorità non confermano, ma, scrive il quotidiano popolare Dernier Heure, che riporta qualche testimonianza anonima di colleghi poliziotti, neanche smentiscono i fatti.