Bruxelles – Quelli che parlano e di cui si parla di più sono senza dubbio gli euroscettici e i deputati di estrema destra. I più attivi sono i britannici, e gli appartenenti ai gruppi politici più piccoli si danno in generale molto più da fare di quelli dei grandi gruppi. E’ questa la fotografia dei parlamentari europei su Twitter. A tracciarla il think tank britannico Demos che ha analizzato per un mese (dal 12 marzo al 12 aprile 2015) i cinguettii degli eurodeputati. Nel periodo preso in esame, ogni parlamentare ha inviato in media 78 tweet, mentre se si guarda ai tweet che citano qualche membro del Parlamento europeo si sale rapidamente ad oltre un milione di tweet in un mese, ovviamente con grandi disparità tra deputato e deputato visto che tre europarlamentari da soli sono stati menzionati oltre 100 mila volte in un mese.
A vincere il titolo di deputato europeo più attivo su Twitter è la britannica Margot Parker del gruppo degli euroscettici Efdd che in un mese ha inviato ben 990 tweet. A seguire un membro dello stesso gruppo euroscettico, David Coburn, anche lui britannico, con 984 tweet inviati. A scendere nella classifica, la spagnola Inés Ayala Sender dei socialisti (927 tweet), l’austriaco dei Verdi, Michel Reimon (758), Julie Ward, laburista britannica (687) e poi l’eurodeputata italiana di Forza Italia, Lara Comi che al Parlamento europeo siede tra i banchi del Partito popolare europeo (686 tweet inviati).
Comi non è solo tra le più grandi twittatrici del Parlamento europeo, ma anche tra gli eurodeputati che ricevono il maggior numero di interazioni sui social network: ben il 59,3% dei cinguettii della deputata azzurra ha ricevuto almeno una reazione dagli altri utenti. Percentuale che piazza l’italiana al terzo posto dopo il britannico Bill Etheridge di Efdd e lo svedese Christofer Fjellner del Ppe.
I deputati più attivi sono senza dubbio sempre i britannici: i loro tweet costituiscono circa un terzo di tutti quelli inviati dai parlamentari europei. A seguire ci sono gli spagnoli, il cui traffico social costituisce il 16% di quello dell’Europarlamento, e poi gli italiani (12%) e i francesi (8%).
Ma le differenze, oltre che per nazionalità, si vedono anche per appartenenza al gruppo politico. I più attivi sono gli euroscettici di Efdd con una media di 165,4 tweet inviati ciascuno. Un’attività social più che considerevole utilizzata per dare l’impressione di gruppo piccolo ma attivo e “rumoroso”. A seguire i Verdi con una media di 107,9 tweet inviati e poi Gue (85,5), Conservatori (79,9), socialisti (77,7), liberali (69,6) e Non iscritti (67,6). Solo ultimo il gruppo più numeroso tra i banchi del Parlamento europeo, quello dei popolari, con in media 54,4 tweet inviati da ogni deputato.
Ma al di là della propria propensione a cinguettare, gli europarlamentari possono finire su Twitter anche menzionati dagli altri utenti. Tra i più citati, di gran lunga i parlamentari europei di destra o quelli che sono al centro dell’attenzione pubblica anche per motivi di politica nazionale. Tra i dieci di cui più si parla su Twitter ben sette sono di destra: il più chiacchierato era, almeno al momento della rilevazione, il leader dello Ukip, Nigel Farage, che siede tra i banchi degli euroscettici di Efdd al Parlamento europeo. A scendere troviamo la spagnola Teresa Rodriguez-Rubio della Sinistra unita Gue e al terzo posto una conoscenza italiana, l’eurodeputato Matteo Salvini della Lega Nord, oggi nel gruppo Europa della Nazioni e della Libertà insieme a Marine Le Pen che lo segue in classifica, prima dello spagnolo di Podemos, Pablo Iglesias.